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"Tanto cemento e verde sottratto alla città", il M5S chiede chiarezza sul futuro parcheggio multipiano dell'Estramurale

I tre consiglieri comunali baresi del Movimento hanno depositato un'interrogazione al sindaco Decaro sulla Delibera di Giunta sulla costruzione: "Il progetto è diverso da quello iniziale"

Il progetto per realizzare un edificio parcheggio multipiano con attività commerciali e galleria d'accesso al sottopassaggio di via Emanuele Mola, a due passi dall'estramurale Capruzzi, "presenta sostanziali differenze rispetto a quello precedentemente approvato": lo affermano i tre consiglieri comunali baresi del Movimento 5 Stelle, Elisabetta Pani, Alessandra Simone e Antonello Delle Fontane i quali hanno depositato un'interrogazione al sindaco Antonio Decaro sulla Delibera di Giunta. Il provvedimento, per i pentastellati, sancisce "l'indirizzo favorevole della Giunta sul perfezionamento dell'iniziativa della società Sudarea" che vede un accordo sottoscritto nel 2014 dall'allora sindaco Michele Emiliano, scaduto nel 2016 e in via di ridefinizione. 

"Diminuito il verde pubblico da realizzare"

L'edificio, sottolineano i consiglieri del M5S, potrebbe essere realizzato su aree "tipizzate dal Prg a verde di quartiere". Per la consigliera Pani, "sono cambiate le tipologie di parcheggi da pubblici a privati, è diminuito il verde pubblico da realizzare", con alberature che sarebbero state ridotte a 6 unità, "e, soprattutto, dalla lettura dei documenti, emergono criticità preoccupanti riguardo la pericolosità Idraulica non opportunamente affrontata dai progettisti e sottovalutata anche dalla Giunta in sede di approvazione”.  Per questa ragione, i tre esponenti a Palazzo di Città hanno chiesto al sindaco le motivazioni "che hanno portato ad accettare il cambiamento sostanziale delle premesse alla base dell’accordo originario". "Abbiamo inoltre chiesto al Sindaco - aggiungono i consiglieri - di rendere noto, come richiesto dalla Autorità di Bacino, quale sia lo stato della messa in sicurezza della Lama Valenzano, informazione imprescindibile per la realizzazione del progetto non citata nella delibera n.228/2019 ne’ allegata come documentazione integrativa; oltre alla suddetta documentazione la delibera dovrebbe indicare chiaramente come condizione vincolante le integrazioni richieste dalla autorità di bacino ai progetti presentati dai proponenti su cui sono evidenti notevoli perplessità”. “Parcheggi da pubblici a privati, verde sottratto alla città, rischio idraulico e tanto, tanto cemento”, conclude Pani, “un grande classico nascosto dietro la parola 'pertinenzialità' ".

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