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Tra ostacoli burocratici, fondi da reperire e dialogo pubblico: il sogno ancora 'congelato' del parco del Castello a Bari Vecchia

Procede con estrema lentezza il percorso verso la 'visione' dello scomparso architetto barese Arturo Cucciolla che aveva immaginato una grande area verde al posto di macchine e asfalto

Un progetto diviso in due tronconi e ancora bloccato, assieme ad altri piccoli e significativi cantieri che da anni non vedono la luce: l'area del futuro parco del Castello Normanno-Svevo di Bari resta così com'è, tra auto, parcheggi e asfalto, in attesa di vedere sviluppi verso uno degli interventi più radicali di riqualificazione urbana nel centro storico cittadino.

Il sogno di abbracciare di 'verde' uno dei principali monumenti baresi, trasferendo un pezzo del lungomare all'interno del porto, è ancora bloccato in attesa di superare numerosi ostacoli burocratici. E nei prossimi giorni potrebbe essere rinfocolato il dialogo pubblico sull'opera. Non è escluso che il sindaco Antonio Decaro, come anche accennato in parte in Consiglio comunale alcuni giorni fa, possa avere un incontro con i cittadini che da anni hanno preso a cuore la questione. L'occasione potrebbe essere quella di fare un punto sul progetto del quale, al momento, vi sono render e poco altro.

La questione riguarda, innanzitutto, la copertura finanziaria. La strategia adottata ha visto due progetti complementari: il primo, presentato dall'Autorità Portuale a inizio 2022, si riferiva al trasferimento (con ipotesi da vagliare per un interramento in trincea) della carreggiata dell'attuale lungomare De Tullio, per alcune centinaia di metri, all'interno dell'area dello scalo cittadino, riqualificando anche una banchina e di fatto aprendo il porto alla cittadinanza e ai turisti. Un progetto finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e per il quale, nei mesi scorsi, si è lavorato sulla sua versione definitiva.

Lo stallo burocratico dei progetti per il parco del Castello

Se dal versante portuale sono stati fatti passi in avanti, dall'altro immediatamente accanto al Castello, la situazione è ancora ferma. Il progetto, presentato dal Comune, non ha ancora ottenuto i finanziamenti poiché sarebbe idoneo ma a poche posizioni in graduatoria dall'ottenere i fondi. Un problema non da poco che di fatto rallenta le varie fasi di lavorazione dell'opera. La riqualificazione consentirebbe anche di riportare alla luce un tratto di alcune centinaia di metri di mura medievali, attualmente sepolto sotto l'asfalto, creando una passeggiata simile a quella della Muraglia del Fortino Sant'Antonio, oltre che a posizionare un'enorme superficie di verde nella zona. 

Oltre ai due progetti, però, restano ancora bloccati quelli riguardanti l'apertura del fossato della fortezza (fermo da almeno 3 anni nonostante vi si fosse a un grado di progettazione avanzato, spiegano a BariToday gli attivisti del Comitato Parco Castello) e così come la pedonalizzazione di via Ruggiero Il Normanno, altrettanto congelata. Più in generale, dal Comitato c'è volontà di capire come si possa proseguire al meglio con il percorso condiviso, nell'ambito del protocollo d'intesa, "mai scaduto", che possa accompagnare le attività di progettazione. Una quarantina d'incontri a cadenza periodica in 5 anni fino al 2019, poi complice anche lo stop legato all'emergenza Covid, poco altro. Il rischio, temono gli attivisti, è quello di vedere tempi sempre più dilatati per un'opera senza dubbio complessa, nata dalla visione e dalla determinazione del compianto architetto barese Arturo Cucciolla, ma capace di restituire vivibilità e 'pezzi di storia' a un'area importante della città di Bari.

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