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"Demolire la palazzina del Provveditorato", il Comitato Parco Castello rilancia la protesta. Venerdì Conferenza dei servizi

Le associazioni hanno effettuato un sit-in davanti ai cancelli della sede, di fronte alla fortezza della città vecchia: "Un ampliamento di un edificio abusivo è per tutti abusivo. Nessun ente è al di sopra della legge"

"Un ampliamento di un edificio abusivo è per tutti abusivo. La struttura deve essere demolita perchè nessun ente è al di sopra della legge": a due giorni dalla Conferenza dei servizi per fare il punto sulla vicenda della nuova sede del Provveditorato Opere Pubbliche della Puglia sul lungomare a due passi da largo Santa Chiara, il Comitato Parco del Castello ha inviato una diffida agli enti preposti. ribadendo la propria posizione portata avanti da cinque anni anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato. A luglio scorso, infatti, la massima assise giudiziaria civile aveva confermato l'illegittimità della costruzione dell'ampliamento della palazzina realizzata negli anni '50 del secolo scorso. L'atto è stato predisposto dall'avvocato Luigi Paccione, da anni a fianco del Comitato.

"Conseguenze economiche a carico di Provveditorato e Avvocatura"

Venerdì prossimo, proprio nella sede del Provveditorato si svolgerà la Conferenza dei servizi a cui parteciperanno, tra gli altri, anche Regione e Comune, oltre agli enti coinvolti direttamente nella questione ma non gli esponenti del gruppo di associazioni che si batte per la realizzazione del parco attorno al castello Normanno-Svevo-Angioino. Stamane, davanti ai cancelli sul lungomare Imperatore Augusto, si è svolta la protesta del Comitato con cartelli e scritte: "La costruzione degli anni '50 - spiega Andrea Calò Carducci, presidente del Comitato - è abusiva e la conferenza dei servizi tratterà dell'ampliamento, chiedendo se sia compatibile con il vincolo esistente rappresentato dal castello. Prima di questo parere si dovrà prendere atto della sentenza e dell'abusivismo in corso. Riteniamo che le eventuali conseguenze economiche sulla questione debbano essere imputate solo a Provveditorato e Avvocatura di Stato che suggerì di andare avanti con i lavori. Si sarebbe potuto tranquillamente fare tutto ciò già cinque anni fa, senza impegni economici".

Per l'architetto Arturo Cucciolla, nella Conferenza dei servizi deve essere "riconosciuto l'abusivismo assieme all'ilegalità dell'atto amministrativo e dell'ampliamento, nonchè decidere di demolire la struttura. L'applicazione della legalità sia tutt'uno col ripristino dei valori ambientali. Per noi è una battaglia che va oltre il castello ma è nazionale perchè gli enti non possono essere al di sopra della legge. La vittoria al Consiglio di Stato è stata frutto dell'impegno di privati che rappresentavano il Comitato e che, per ciò, avrebbero diritto a partecipare alla Conferenza dei servizi".

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