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Tempi biblici per il Parco della Giustizia e il rischio di rinunciare ai fondi del Recovery Plan, Sisto: "Bari al momento è fuori"

Il sottosegretario Sisto: "Con i dirigenti e i funzionari del ministero, su incarico della ministra Cartabia, sto cercando una soluzione". La scadenza per la presentazione delle schede riguardanti i finanziamenti è fissata tra 2 giorni

Potrebbero essere molto lunghi i tempi per la realizzazione del Parco della Giustizia a Bari da realizzare alle ex Casermette. Il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha confermato che, allo stato attuale, il progetto è fuori dal Recovery Plan: "L'Agenzia del Demanio - spiega in una nota - con nota del 3 febbraio scorso, ha infatti trasmesso il cronoprogramma dell'opera, così voluta e decisa dal Ministro Bonafede e dal Sindaco Decaro, individuando la fine del 2028 come data di consegna all'Amministrazione del solo primo lotto funzionale". 

"Poichè nel Recovery Plan il 2026 è il termine massimo per il completamento delle iniziative, ad oggi, a due giorni dalla scadenza della presentazione delle schede per i finanziamenti, Bari è fuori. Con i dirigenti e i funzionari del ministero, su incarico della ministra Cartabia, sto cercando , in zona Cesarini, una soluzione che, mediante la semplificazione delle procedure, in virtù di una norma contenuta nello Sblocca Cantieri, possa consentire un iter più breve e utile ai fini del Recovery. L'esito del tentativo è ancora incerto, ciò che è, invece, certo è che la precedente gestione della vicenda rischia di tradursi nella lesione della dignità di una città e dei diritti fondamentali dei cittadini", conclude Sisto.

La replica di Decaro: "Sisto eviti polemiche"

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha risposto alle dichiarazioni del sottosegretario Sisto: "Pensavamo che - dice - avere, tra gli esponenti del nuovo governo, alcuni rappresentanti del territorio potesse aiutarci a comprendere meglio la situazione e lavorare più speditamente sulle questioni ancora bloccate. Invece rieccoci al teatrino della politica. L’onorevole Sisto, solo qualche giorno fa, mi aveva rassicurato circa la sua volontà di affrontare la questione dell’edilizia giudiziaria barese, interpretando il suo ruolo in chiave collaborativa sul fronte istituzionale per raggiungere l’obiettivo. Obiettivo che, è bene ricordarlo, è stato definito da questa amministrazione comunale con la commissione di Manutenzione degli uffici giudiziari espressasi all’unanimità, dopo anni di polemiche e contenziosi".

"Nei mesi scorsi - continua Decaro - ho scritto alle più alte cariche dello Stato per rappresentare l’esigenza non più procrastinabile di dotare la nostra città di uffici giudiziari adeguati alla funzione e alle esigenze dei tanti operatori della giustizia. E se in questi giorni non l’ho fatto anche con il nuovo ministro è stato per rispetto istituzionale e per quella leale collaborazione, richiamata nella nostra Costituzione, a cui tutte le istituzioni della Repubblica dovrebbero uniformare la loro azione. Infatti, solo qualche giorno fa il sottosegretario Sisto si era impegnato con me a seguire personalmente la questione. In virtù di questo impegno assunto ho evitato di scrivere alla ministra Cartabia. Oggi, invece, apprendo che il sottosegretario avrebbe dichiarato, in maniera strumentale, di star ponendo lui rimedio a un cronoprogramma che avrei firmato io con il precedente ministro. Cosa assolutamente non vera. Se è questo il modo in cui il sottosegretario intende interpretare il suo ruolo, credo che, ancora una volta, la città non ne avrà benefici - conclude il sindaco -. Consiglio quindi all’onorevole Sisto di evitare polemiche e di impegnarsi a lavorare per restituire a questa città la dignità di un palazzo di giustizia che attende da molti anni”.

Camera Penale Bari: "Agire quanto prima"

Anche la Camera Penale di Bari, intanto, attraverso il suo presidente Guglielmo Starace, chiede di agire quanto prima: "Abbiamo appreso dalla stampa  - afferma - che l’Ufficio del Demanio ha trasmesso alla Conferenza permanente presso la Corte di Appello di Bari un cronoprogramma per la realizzazione del primo lotto del nuovo “Parco della Giustizia” che prevede l’inizio dei lavori del primo dei sei lotti nell’anno 2028. Restiamo sgomenti nei confronti dell’ennesima delusione per la palese sottovalutazione dell’importanza del problema per l’intera cittadinanza. Dare indicazione di tempi così lontani che non si riescono a vedere nemmeno con il cannocchiale, nel corso dei quali, se tutto va bene, passeranno almeno altre due legislature, significa manifestare aperto disinteresse per il problema. Sono tempi inimmaginabili per un paese civile e auspichiamo l’immediato intervento del Ministero della Giustizia che dia una scossa a questo rinvio sostanzialmente sine die. Non smetteremo mai di chiedere di dare priorità, anche con la nomina di un Commissario ad acta (richiesta sin dal giugno 2018) per l’evidente stato di emergenza e di urgente e grave necessità, alla risoluzione di un problema che offusca la dignità dello Stato "conclude Starace.

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