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Piste ciclabili in centro tra petizioni contro e favorevoli. L'associazione Cub: "Tutta la città diventi a misura di due ruote"

La nota: "Bari cambierà tantissimo quando la tangenziale e i binari saranno spostati: vogliamo che la nuova Bari e i nuovi baresi (i nostri figli) vivano lo stesso incubo di lamiera e smog (il traffico, parlo del traffico) che abbiamo vissuto noi?"

Tra favorevoli e contrari prosegue a Bari il dibattito sulle piste ciclabili in città: dopo la raccolta firme dell'associazione Bari Eco City contro il ripristino delle corsie dedicate alle due ruote su corso Vittorio Emanuele, temporaneamente cancellate per la riasfaltatura della strada, è un altro gruppo a intervenire, questa volta in direzione opposta.

Si tratta di Cub, Ciclisti Urbani Baresi, che critica i fautori della proposta e di altre simili in città: "Le petizioni contro le piste ciclabili si moltiplicano - scrivono -: prima quella contro le (previste) corsie ciclabili di via de Rossi e via Quintino Sella, adesso quella contro il ripristino delle piste in corso V.ittorio Emanuele. Parliamo di Bari, ovvero di una ridente cittadina del sud Italia, caratterizzata dall'avere un meraviglioso lungomare (il più lungo d'Italia); un clima invidiabile con nove mesi di tempo caldo e 'l'amico maestrale' che mitiga la calura estiva; l'assoluta mancanza di forti dislivelli, fatta eccezione per le “salite” dei ponti che travalicano la ferrovia.
Le petizioni sono singolarmente simili, ma è necessario soffermare l'attenzione su una delle affermazioni che si fanno eco in entrambe" ovvero "potenziale grave pericolo per la salute e per la sicurezza” per quella su via
De Rossi e via Q. Sella, e  “la pista ciclabile si è rivelata oltremodo pericolosa”, per il tratto di corso Vittorio Emanuele.

"Non abbiamo memoria - dice Cub - di automobilisti feriti o morti in seguito a incidenti con ciclisti, mentre nel 2021 sono morti in Italia 180 ciclisti (14 in Puglia) e quelli investiti e ricoverati con codice rosso in prognosi riservata sono 989". "Ancora più singolare -rimarcano - è il richiamo al grave pericolo per la salute cagionato dalle biciclette e dai monopattini. Quale salute e in che modo sarebbe messa in grave pericolo, non è dato di sapere".

DI qui la critica alla proposta, di Bari Eco City, riguardante una pista ciclabile su tutto il lungomare, da Torre Quetta a San Francesco: "Una pista ciclabile da S.Spirito a Torre a Mare - aggiunge Cub -. è un sogno" ma  "le biciclette sono mezzi di trasporto, non (solo) strumenti per fare sport o la passeggiatina domenicale, Serve che tutta la città diventi ciclabile e per far questo devono diminuire le auto circolanti e parcheggiate

"Bari cambierà tantissimo quando la tangenziale e i binari saranno spostati: vogliamo che la nuova Bari e i nuovi baresi (i nostri figli) vivano lo stesso incubo di lamiera e smog (il traffico, parlo del traffico) che abbiamo vissuto noi?" conclude l'associazione.

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