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Fino a 1200 euro per chi adotta dal canile, la proposta del sindaco divide: "Pensiamo invece a dei voucher"

A Terlizzi le associazioni animaliste, tra cui Lega nazionale per la difesa del cane ed Enpa, criticano la bozza di regolamento per le adozioni che dovrebbe essere discussa oggi in Consiglio comunale

Duecento euro di contributo per chi adotta un cane di uno o due anni; 300 euro per quelli di età tra 3 e 5 anni, persino 400 euro per chi sceglie di prendere in cura un esemplare più vecchiotto (oltre i 5 anni). Il tutto per tre anni. Il Comune di Terlizzi prepara degli incentivi per le adozioni dal canile comunale, attraverso un regolamento che dovrebbe essere discusso in giornata in Consiglio comunale.

Cosa prevede il regolamento

" In ciascun caso, la somma sarà erogata per tre anni a partire dal momento dell’adozione" - si legge nella bozza presentata dal sindaco, Ninni Gemmato, che spiega anche come avverrà nel tempo l'erogazione. Nello specifico,il primo anno, il 30% dell’importo sarà erogato allo spirare del termine di prova (2 mesi), presso l’anagrafe canina, dell’avvenuta intestazione in capo al richiedente. Il restante 70% sarà erogato entro la fine dell’anno solare, dopo che il richiedente avrà esibito i documenti fiscali rilasciati da studi medici veterinari e/o centri per il benessere e la cura del cane, compresi i 'pet shop', salvo il caso di morte sospetta o maltrattamenti. Per il secondo e il terzo anno, invece, la cifra completa sarà erogata nel mese di dicembre, sempre "previa esibizione di documenti fiscali rilasciati da studi medici veterinari e/o centri per il benessere e la cura del cane, ivi compresi i “pet shop”, salvo il caso di morte sospetta o maltrattamenti". In caso di decesso e o smarrimento del cane, il contributo non si perde del tutto, ma viene comunque ottenuto parzialmente. 

L'obiettivo, come immaginabile, è anche dare respiro al canile comunale del comune barese, che continua ad ospitare i randagi. Naturalmente il regolamento prevede una stretta sorveglianza agli affidatari: Il Servizio ambiente comunale, anche con il contributo delle associazioni di volontariato verso le quali si instaureranno rapporti di collaborazione, verificherà periodicamente le condizioni di cura e mantenimento del cane. E se si dovessero riscontrare forme di maltrattamento o altre tipologie di mancato accudimento, provvederanno a far restituire il contributo per intero alla persona, oltre a formalizzare le relative denunce alle forze dell'ordine. 

Le associazioni di volontariato: "Progetto rischioso"

La bozza del regolamento però ha provocato non poche polemiche tra le associazioni animaliste. In particolare la onlus Lega nazionale per la difesa del cane, che a BariToday denuncia il timore di come il provvedimento possa trasformarsi in un provento illecito che non porterebbe alcun beneficio per gli animali adottati, visto il rischio che dietro l'adozione si nasconda la voglia di un incasso più che di accogliere un randagio. Diverse le lacune riscontrate nel regolamento: "Non contempla con la giusta rilevanza il percorso di preaffido (valutazione di idoneità del richiedente) - ricorda a BariToday Mariangela La Volpe, presidente della Lega nazionale del cuore Molfetta - affidandolo ancora una volta a figure assolutamente inadeguate, cita percorsi di Pet Therapy che non si comprende da quali figure professionali dovrebbero essere posti in essere. Non prevede inoltre l’apertura del canile quotidiana per almeno 3 ore, come previsto dalla legge regionale sul randagismo approvata a febbraio del 2020". E propongono un'alternativa all'elargizione di denaro: "Si potrebbe invece fornire buoni spesa per farmaci alimenti e cure veterinarie, che invece garantirebbero l’utilizzo del denaro per i fini prefissati. Siamo certi dei buoni intenti di chi ha redatto il regolamento, ma purtroppo dobbiamo ma purtroppo dobbiamo rilevare che le gravi lacune e superficialità presenti in esso porteranno un ulteriore danno e non certamente un beneficio per i cani che già patiscono duramente la reclusione" conclude La Volpe. Sul tema è intervenuta anche l'Enpa, che invece ha chiesto un incontro con il sindaco Gemmato per modificare il regolamento. "Crediamo che un corrispettivo in denaro sia assolutamente sbagliato come incentivo - ricordano - (seppur in parte su rimborso per spese mediche) poiché l’adozione è e deve essere una presa di responsabilità di una vita , di un nuovo membro della famiglia è un corrispettivo in denaro potrebbe incentivare soggetti non idonei. Crediamo anche che si dovrebbe lavorare in direzione di adozioni consapevoli e queste di possono fare solo se chi adotta sa chi sta adottando ( da qui la necessità di persone competenti quali veterinari Comportamentalista ed educatori cinofili )". "Insomma tanti punti da rivedere e nessun coinvolgimento delle associazioni" concludono nell'appello pubblicato sui social. Ora la palla passa al Consiglio, che dovrà decidere se accettare i suggerimenti delle associazioni animaliste o proseguire sulla propria strada. 

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