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Un super microscopio per ingrandire il campo operatorio: al Policlinico di Bari la prima sperimentazione in Italia

La lente dell’obiettivo del dispositivo, combinata al sistema di zoom, fa sì che si ottenga il doppio della risoluzione e dell’ingrandimento dei microscopi chirurgici standard

Un super microscopio chirurgico che consente, attraverso lenti e zoom, di ingrandire le dimensioni del campo operatorio fino a 80 volte: il nuovo dispositivo, in dotazione al Policlinico di Bari, è al centro di un seminario avviato in questi giorni nella sala operatoria dell’ Unità operativa di Chirurgia plastica del Policlinico di Bari. La sperimentazione vedrà anche una “live surgery” durante il quale verrà utilizzato per la prima volta in Italia il microscopio ,fabbricato da Mitaka. Nel corso della seduta, alcuni pazienti affetti da diverse patologie saranno sottoposti ad intervento chirurgico ricostruttivo mediante trapianti tissutali.

La lente dell’obiettivo del microscopio, combinata al sistema di zoom, fa sì che si ottenga il doppio della risoluzione e dell’ingrandimento dei microscopi chirurgici standard. “Questo microscopio, che arriva dal Giappone, ci consente di ingrandire le strutture tissutali del doppio di quanto avviene normalmente: se con il microscopio normale noi vediamo una particella 40 volte più grande, con questo nuovo dispositivo abbiamo la possibilità di un ingrandimento pari a 80 volte – spiega il professor Giuseppe Giudice, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia plastica del Policlinico di Bari – Questo significa che lo possiamo utilizzare in interventi di super microchirurgia dei vasi linfatici che sono più piccoli di un capello e che possono essere isolati e suturati per migliorare il circolo linfatico e risolvere la patologia di base come il linfedema”.

In particolare, durante gli interventi in programma, saranno eseguite tre ricostruzioni mammarie post mastectomia mediante il trasferimento di un lembo prelevato dalla regione addominale e trasposto nella regione mammaria; sarà sottoposta ad intervento chirurgico una paziente affetta da linfedema dell’arto superiore post-mastectomia che ha registrato un aumento di volume del braccio come complicanza di un intervento di carcinoma mammario e il trattamento avverrà mediante anastomosi, ovvero il collegamento tra vasi linfatici e le vene.Infine verrà trattato un paziente con esiti di trauma complesso dell’arto superiore con perdita di sostanza ossea del radio che sarà sostituito mediante trapianto di fibula/perone che, prelevato dalla gamba, sarà trasferita all’avambraccio.

Ad eseguire gli interventi saranno il professor Michele Maruccia e il dottor Michele Lambo dell’unità di Chirurgia Plastica. All’evento assisteranno numerosi Direttori di unità operative complesse, provenienti da importanti Centri di Chirurgia Plastica Italiana, interessati a queste tecnologie innovative. Il primo intervento è stato eseguito nella giornata di ieri.

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