I maestri dello scatto d'autore riuniti a Monopoli: torna 'PhEst', il Festival internazionale di fotografia e arte
Il programma della manifestazione, che partirà il primo settembre e durerà 2 mesi, è stato presentato questa mattina nel Palazzo della Presidenza della Regione Puglia, a Bari
L’ottava edizione è dedicata al tema 'Essere Umani'. Un percorso caleidoscopico tra la complessità delle visioni e la loro interpretazione. Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con 'PhEST - Festival internazionale di fotografia e arte' che dal primo settembre al primo novembre animerà le vie e i palazzi di Monopoli. Il programma dell'evento è stato presentato questa mattina nel Palazzo della presidenza regionale, a Bari.
La consigliera delegata alla Cultura della Regione, Grazia Di Bari. ha dichiarato: "La fotografia è l’ottava arte. Sin dalla sua nascita ha dovuto ritagliarsi uno spazio all’interno del sistema artistico. Nata come una nuova tecnologia, ha dato la possibilità, a chiunque se lo potesse permettere, di riprodurre oggetti, paesaggi o persone. Nel giro di pochi decenni è entrata nelle case e nelle vite delle persone comuni per fissare eternamente istanti e ricordi. Nei secoli, con l’evoluzione del mezzo e grazie a illustri fotografi professionisti ha acquisito lo speciale statuto di mezzo di produzione artistica. Grazie a festival come PhEST, giunto alla sua ottava edizione, la fotografia diventa oggi lo strumento più immediato per suscitare suggestioni, riflessioni, consapevolezza su ciò che ci circonda".
Per il sindaco, Angelo Annese "come ogni anno Monopoli saluta l’estate con PhEST, l’ultimo grande evento della stagione che prosegue anche in autunno. Il festival di fotografia, dopo otto edizioni, è entrato di diritto nel calendario degli eventi del Comune di Monopoli per la sua capacità di sorprendere e innovarsi annualmente e di attirare visitatori da ogni parte d’Italia. Una mostra a cielo aperto tra i vicoli del nostro borgo antico che consente al visitatore di scoprire le bellezze dei luoghi con i suoi palazzi storici e le sue antiche chiese. Il mio ringraziamento va al direttore artistico Giovanni Troilo e a tutto il team di PhEST che sono convinto riusciranno anche quest’anno a fare breccia nel cuore di tutti gli appassionati e non".
La nostra programmazione culturale regionale vede da otto anni in PhEST una delle sue esperienze più significative, con una scelta che va, da sempre, anche nella direzione della destagionalizzazione turistica a cui come amministrazione stiamo lavorando intensamente - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - Attraverso la sensibilità degli scatti portati a Monopoli si riesce di anno in anno ad indagare alcuni dei grandi temi del nostro tempo. Per questa nuova edizione il tema scelto è 'Esseri Umani'. Una scelta non casuale e che vuole riconnetterci al nostro essere e alle nostre dinamiche di vita senza barriere, per riscoprire l’essenza stessa dell’uomo e del suo essere. Un tema che arriva con una forza dirompente in un momento storico complesso come quello che stiamo attraversando".
"Essere umani, cosa vuol dire? - si chiede il direttore artistico di PhEST, Giovanni Troilo - Negli ultimi anni un vasto campo che credevamo centrale ed esclusivo dell’uomo è andato riducendosi. Dopo 'Her', il film di Spike Jonze, il mondo è sembrato improvvisamente differente e da allora, questo vale per me, ho cominciato a vedere tutto quello che ci riguardava sotto una luce completamente differente. Oggi quella profezia, quella di intelligenze artificiali sempre più performanti, umanoidi ed empatiche, si avvera ad una velocità impressionante. L’esclusività, il primato dell’uomo si riduce. L’opera d’ingegno, il genio creativo non è detto che appartenga più solo a noi, una rivoluzione è alle porte. Prendendola dal capo opposto, Stefano Mancuso ci rivela 'Le piante sono più intelligenti dell’uomo'. L’obiettivo che tutte le specie hanno in comune è la sopravvivenza e se una specie su questo pianeta sopravvive in media per 5.000.000 di anni, noi possiamo definirci una specie molto giovane. Se fossimo come le altre specie avremmo un orizzonte di 4.700.000 anni. Se saremo in grado di estinguerci prima, avremo dimostrato di essere una delle specie più stupide del pianeta. Viene da chiedersi allora, cos’è che ci rende davvero così speciali? Questo nocciolo che si riduce ci porta a scoprire davvero la nostra essenza".
Cresce il numero delle location indoor e outdoor pronte ad ospitare le mostre e gli allestimenti coordinati da Cinzia Negherbon, direttrice organizzativa dell’evento. Palazzo Palmieri si conferma cuore pulsante del Festival anche in questa edizione 2023, cui si uniscono, come ormai tradizione, il Castello Carlo V, la Casa Santa e la Chiesa di SS Pietro e Paolo. Torna anche Palazzo Martinelli, dove oltre all’androne già usato in precedenti edizioni del Festival saranno allestite per la prima volta anche le stanze del primo piano, e si aggiungono le Stalle di Casa Santa e la Chiesetta di San Giovanni (Largo San Giovanni 16). Oltre a Chiese, palazzi e dimore storiche il festival, come consuetudine, si estende tra le vie della città di Monopoli dal Porto Vecchio alla Piazzetta Santa Maria, attraverso Via Comes, Via Magno, Via Garibaldi fino al Belvedere Di Porta Vecchia.
Monopoli ospiterà alcuni tra i più quotati fotografi internazionali provenienti da Olanda, Inghilterra, USA, Australia, Israele, Germania, Belgio, Brasile e altri. Insieme alla direzione artistica, Arianna Rinaldo, curatrice fotografica di PhEST e Roberto Lacarbonara, curatore per l’arte contemporanea, hanno sapientemente coinvolto oltre 30 artisti italiani e internazionali protagonisti di ben 32 mostre: Jan Fabre, considerato, da oltre quarant’anni, una delle figure più innovative nel panorama artistico internazionale, porta a PhEST “L’uomo che misura le nuvole” con la co-curatela di Melania Rossi; il britannico Phillip Toledano propone il suo sguardo audace con “Another America”; Lisa Sorgini con “Mother”, racconta madri e figli della sua terra, l’Australia; Koos Breukel è presente con “Me We”, antologica dei sui 30 anni di carriera da rinomato ritrattista; Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni con “‘Nzìm” raccontano la loro residenza d’artista tra le vie e le contrade di Monopoli e con “RhOME” indagano le metamorfosi della capitale; Elinor Carucci con “Midlife” percorre, con grande emotività, la vita di una donna; Zed Nelson porta “The Family” progetto trentennale con il quale il noto documentarista ha ritratto lo scorrere del tempo di una famiglia inglese; Cristina De Middel con “Gentlemen’s Club” affronta un viaggio attraverso il mondo della prostituzione; Giuseppe Gallo con “Di mare in mare”, dà forma scultorea alla collettività in perpetua migrazione; Robin Schwartz presenta “Amelia & The Animals”, indagine sulla relazione tra mondo animale ed essere umani intrapresa insieme alla figlia Amelia; Marieke van der Velden & Philip Brink con “Children of the Labyrinth” raccolgono la testimonianza di alcuni genitori, costretti a fuggire dal loro Paese, che scrivono una lettera ai propri figli; Ingmar Björn Nolting con “Eviction” documentata il passaggio di un paesino della Germania da luogo di utopie a fortezza di un’azienda energetica (in collaborazione con PHMuseum); Siân Davey con “Alice e Martha” unisce due progetti: uno sulla figlia affetta da sindrome di Down e l’altro sulla figlia maggiore alle soglie dell’età adulta; Hanne van der Woude con “Emmy’s World” entra nell’intimità di un’anziana e stravagante coppia d’artisti; Giulia Gatti con “Corazonada” ci porta tra le poderose donne di Tehuantepec in Messico; Brea Souders con “Another Online Pervert” ci restituisce la sua conversazione con una chatbot online femminile; la brasiliana Luisa Dörr con “Imilla” descrive le giovani skater boliviane tra polleras ed emancipazione; Anouk Kruithof celebra le differenze e le unicità dell’umanità al ritmo danzante di “Universal Tongue”; Noemi Comi con “Lupus Hominarius” ci conduce in un viaggio antropologico sulla figura del lupo mannaro (in collaborazione con MIA Photo Fair); Tanya Tkachova con “Motherland” si immerge nel microcosmo della sua casa di famiglia in Bielorussia; Glauco Canalis con “The Darker the Night, the Brighter the Stars” ci trasporta nell'universo giovanile di Napoli, tra tradizione e oscuro scenario sociale, tra senso di appartenenza e criminalità. Gideon Mendel con due mostre: la prima “Drowning World” sulla vulnerabilità dell’uomo, povero o ricco che sia, davanti alle catastrofi naturali che uniscono le persone con un senso di solidarietà visibile; la seconda “Burning World" come risposta dell'artista all’aumento senza precedenti degli incendi boschivi in tutto il mondo; e poi Clay Lipsky con “Atomic Overlook” che ricontestualizza l'eredità dei test sulla bomba sottolineando la cultura voyeuristica in cui la catastrofe è vista come intrattenimento per masse sempre più desensibilizzate.
Si rinnova, inoltre, la collaborazione con Leica Akademie Italy quest’anno partner di due mostre, quella dedicata a Tomas Van Houtryve che con 'Lines and Lineage' arriva sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti con lastre di vetro e una macchina del diciannovesimo secolo e quella dedicata a Alessandro Cinque che con 'Alpaqueros' indaga gli effetti del cambiamento climatico in Perù e le devastanti conseguenze per la popolazione locale.
E ancora, sopra ogni aspettativa la Pop-Up Call di PhEST, il contest internazionale promosso insieme a LensCulture e in collaborazione con Leica Akademie Italy, Cantine San Marzano, Netgear e PhMuseum. Con più di 800 application e oltre 10.000 immagini provenienti da 61 Paesi in tutto il mondo, la terza edizione di PhEST Pop-Up Open Call sul tema 'Being Human' è stata un grande successo, espandendo i suoi confini ancor di più, grazie alla rete dei partner che la sostengono.
Nel weekend d’inaugurazione il Festival sarà aperto dalle attesissime visite guidate con gli artisti presenti a Monopoli che quest’anno saranno ben dodici: Phillip Toledano; Zed Nelson; Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni; Marieke van der Velden e Philip Brink; Giulia Gatti; Hanne van der Woude; Anouk Kruithof; Nicola Genco; Tanya Tkachova; Erik Vroons per Koos Breukel; Glauco Canalis. Alle visite si aggiungono le consuete Letture Portfolio, tutte gratuite, che porteranno a Monopoli alcuni tra i più influenti esperti del settore. Il confronto tra alte professionalità e fotografi aspiranti, emergenti e consolidati rappresenta un’attività di grande prospettiva per tutto il settore.
Ci saranno poi una serie di eventi, talk e incontri, proiezioni serali, tutti gratuiti, come l’anteprima assoluta di Sky Arte con il documentario 'Fotografe - Giulia Gatti - Corazonada', e un laboratorio di fotografia analogica per ragazzi con Guglielmo Meucci in collaborazione con Leica Akademie (sabato e domenica 10,30-12,30). Oltre a una pregiata selezione di artisti e professionisti dell’immagine, al pubblico saranno offerti diversi appuntamenti dal grande impatto acustico. Venerdì 1 settembre in piazza Palmieri ci sarà Larssen Gabriele Panico con un live set elettronico che, ispirato dal tema 'Human' di questa edizione del Festival, costruirà un nuovo scenario sonoro mediterraneo dove il dub, il garage, l'ambient remixano voci arcaiche e canti di lotta, di fuga, d'amore. Sabato 2 settembre Monopoli e gli ospiti del festival balleranno sulle ritmiche di Clap! Clap!, producer toscano considerato da molti etno-musicologi un pioniere dell’etno-elettronica. A chiudere le tre giornate inaugurali il 3 settembre invece, sempre in largo Palmieri djset di Zippo, una personalità energica che con il suo mix eclettico si allontana da ogni tendenza e la cui creazione è impostata in base all'atmosfera della pista da ballo.