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Aule ancora inadeguate, nuovo rinvio del processo Popolare Bari. Gli azionisti: "Celebrarlo nell'Auditorium Gdf"

Il procedimento, dinanzi al presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Bari Marco Guida contro gli ex vertici della Banca popolare, riguarda il filone principale delle varie inchieste della Procura della Repubblica di Bari sulla gestione della banca

Un nuovo rinvio, questa volta al 2 marzo, del processo per il crac della Banca Popolare di Bari che vede a giudizio Marco e Gianlcua Jacobini, rispettivamente ex presidente del cda e condirettore dell'istituto di credito. Il procedimento, dinanzi al presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Bari Marco Guida contro gli ex vertici della Banca popolare, riguarda il filone principale delle varie inchieste della Procura della Repubblica di Bari sulla gestione della banca e vede problemi per la scelta di un'aula adeguata, poichè quella bunker del tribunale di Bitonto è inadatta a contenere le parti, anche a causa dell'emergenza Covid. 

"Gli avvocati - scrive l'Unione nazionale consumatori - salvano il processo comunicando al presidente Guida la propria disponibilità a farsi sostituire in udienza delegando pochi colleghi a presenziare in aula". "Dopo 4 udienze, quella di oggi sarà l'ultima falsa partenza del processo", afferma l'avvocato Antonio Calvani dell'Unione Nazionale Consumatori che, con gli avvocati Corrado Canafoglia, Valentina Greco e Ennio Cerio, rappresenta il collegio di difesa di 230 azionisti azzerati.

"La maggior parte degli avvocati, infatti, ha aderito alla nostra idea di delegare pochi colleghi a partecipare alle udienze fino a che si affronteranno questioni preliminari e non di merito. Così facendo, invece di avere 252 avvocati presenti se ne avranno solo 32 e l'aula, che ha una capienza di soli 45 posti, potrà finalmente bastare", prosegue Calvani. "Finalmente la prossima udienza fissata per il 2 marzo si potrà finalmente celebrare, e questo non già grazie al Ministero della Giustizia incapace di trovare una sede idonea al processo, bensì alla volontà e al senso di responsabilità degli avvocati che hanno risolto una situazione di stallo imbarazzante considerato che a distanza di dieci mesi dalla citazione a giudizio degli imputati il processo non è nemmeno partito, negando giustizia a migliaia di risparmiatori traditi, facendo avvicinare lo spettro della prescrizione", aggiunge Calvani. "Vogliamo sperare che per il processo relativo al secondo filone giudiziario che partirà il 30 marzo, per il quale i risparmiatori hanno ancora tempo per costituirsi fino al 26 marzo, non ci si ritrovi nella stessa identica situazione", conclude Calvani. 

"Celebrare il processo nell'Auditorium GdF al San Paolo"

Un appello alla risoluzione dei problemi arriva anche dal direttivo AssoAzionistiBpBari: "Ancora l'ennesimo rinvio del processo penale instaurato nei confronti degli amministratori della Banca Popolare di Bari in relazione agli aumenti di capitale 2014 e 2015 - si legge in una nota - . Da quasi un anno il processo penale, al quale si aggrappano disperatamente i soci nella speranza di avere giustizia, non parte con gravi rischi anche di prescrizione. Ecco perché abbiamo deciso di scrivere al Prefetto di Bari (é il governo che deve assicurare l'edilizia giudiziaria) per manifestare la gravitá della situazione e proporre delle soluzioni. Abbiamo infatti suggerito di celebrare tutti i processi relativi alla Banca Popolare di Bari che sono giá incardinati e che si incardineranno, nell'Auditorium della Guardia di Finanza in zona San Paolo. Un luogo sicuro, adeguato, funzionale, ampio e sopratutto di proprietá dello Stato che non ha bisogno di autorizzazioni e costi. Auspichiamo che il Prefetto voglia raccogliere la nostra sollecitazione e  che,  con determinazione, voglia verificare la praticabilitá della soluzione suggerita. Noi soci della BPB non possiamo permettere che oltre il danno, lo Stato ci riservi anche la beffa" conclude l'associazione.

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