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Pasticcio Arpal: bandisce posti per oltre mille assunzioni ma dimentica 128 formatori. I sindacati insorgono

Dopo un sit-in dei lavoratori fino a dicembre all'opera nei centri per l'impiego per conto di enti di formazione si è trovata una soluzione per due mesi:"Pronti a protestare davanti alla Regione"

Una vertenza lunga 15 anni che, invece di trovare una soluzione definitiva, è diventata un pasticcio. Davanti alla sede dell’agenzia regionale per il lavoro Arpal, una delegazione di formatori impegnati fino allo scorso dicembre nei centri per l’impiego delle sei province pugliesi hanno chiesto e ottenuto dopo un sit-in di incontrare il responsabile dell’agenzia, Massimo Cassano. Al centro delle proteste, supportate dalle tre sigle sindacali della scuola di Cgil, Cisl e Uil e dello Snals, il destino di 128 formatori, in origine assunti dall’Enaip, poi da vari enti di formazione fino alle funzioni ultime nei centri per l’impiego. Il pomeriggio del 31 dicembre è stato loro comunicato che dal giorno dopo il loro servizio era sospeso. Il mancato rinnovo delle convenzioni con gli enti di formazione deciso dall’Arpal ha d’improvviso lasciato senza lavoro e tutele una platea di operatori con una media d’età superiore ai 50 anni. Il tutto, nell’anno in cui l’Arpal ha bandito concorsi per l’assunzione di oltre un migliaio tra tecnici, dirigenti e impiegati, cui si è aggiunta l'assunzione di ale 236 persone a tempo determinato attraverso un’agenzia di lavoro interinale.

“I 128 formatori – spiega Giovanni Verga, segretario Uil scuola – nel frattempo non hanno neanche accesso alla cassa integrazione. Per questo abbiamo insistito per un intervento sia di Cassano che del governatore Michele Emiliano affinché s trovasse una soluzione, visto che gli incontri con l'ssessore regionale alla Formazine professionale, Sebastiano Leo, non avevano dato i frutti sperati. Assorbire queste figure attraverso un bando ci è stato spiegato che non è possibile, tanto meno pensare a una corsia preferenziale. A fine anno la platea potrebbe ridursi a una novantina di persone, grazie ai requisiti maturati per la pensione, ma rimane l’incertezza per gli altri”. Nel frattempo è stata trovata una soluzione temporanea. Cassano ha fatto sapere che saranno riattivate le convenzioni tra centri per l’impiego e gli enti formativi, a cominciare da mercoledì 3 febbraio, ma per un tempo limitato di circa due mesi. “L’intenzione – aggiunge Verga – è trovare utilizzare questo tempo, con l’intervento di Emiliano, per confrontarsi e trovare una soluzione almeno fino a luglio, per poi riuscire a trovarne una definitiva”.

Sono figure, tra tecnici e laureati, utilizzate nei centri per l’impiego per il servizio di orientamento al lavoro ma che con gli enti hanno per anni tenuto corsi per permettere a lavoratori in mobilità o licenziati di trovare nuove qualifiche e collocazione.“Resta da definire – fanno sapere i sindacati – dal tavolo tecnico e politico, come configurare il periodo dal 1° gennaio 2021 (data di sospensione del servizio) al 3 febbraio 2021 (data di ripresa del servizio stesso)”. Al direttore dell’Arpal è stato comunque confermato lo stato d agitazione: se il 3 febbraio i 128 non torneranno al lavoro la protesta riprenderà davanti alla presidenza della Regione Puglia.

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