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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Matrimoni, addio a Covid manager e limite di invitati: Puglia pronta a partire il 15 giugno, ma si attende ok al protocollo

Conferenza tra la Regione, rappresentata dal governatore Emiliano e gli assessori Lopalco e Bray. Bussolini, referente pugliese FederMep: "Non ci può essere una figura su cui far ricadere responsabilità civili e penali per violazioni Covid"

“Il Covid manager non ci potrà essere perché non si possono far ricadere su una persona responsabilità civili e penali”. Francesca Bussolini, referente pugliese di FederMep (Federazione matrimoni ed eventi privati), l’organizzazione nazionale che racchiude buona parte delle imprese del settore Wedding, spiega come la figura individuata le scorse settimane per far ripartire la grande macchina degli eventi nuziali non ci sarà. Lo conferma anche la regione dopo l’incontro con i rappresentanti di categoria, il governatore Michele Emiliano e l’assessore regionale alla Salute Pier Luigi Lopalco e alla Cultura Massimo Bray.

“Prima di istituire un ruolo del genere – spiega Bussolini - con una persona che indichi di mantenere le distanze, l’utilizzo delle mascherine e tutto ciò che concerne il rispetto delle misure antiCovid, ci deve essere una formazione apposita. Esisterà solo un referente per ogni struttura e direttori dei catering secondo le indiscrezioni che arrivano dai ministeri. L’assessore Lopalco aveva detto che doveva essere previsto il Covid manager prima d’oggi, ma in conferenza ha confermato che non ci sarà”.

Non è l’unica novità strappata dalle 12 mila imprese pugliesi del comparto (equivalgono a un quinto del totale nazionale) al Cts e al ministero della Salute, in attesa che sia ufficializzato il protocollo (non è ancora conosciuto nei dettagli, salvo linee guida generali) per far ripartire i matrimoni dal 15 giugno. Un’altra è il limite degli invitati, che di fatto verrà meno.

Michele Boccardi, presidente di Assoeventi Confindustria e coordinatore del comitato tecnico scientifico regionale del wedding: “Abbiamo scongiurato l’imposizione di un limite massimo e aprioristico di invitati per il comparto del wedding e delle cerimonie private. L’unico criterio che verrà seguito, per stabilire quanti ospiti potranno essere presenti, è il distanziamento sociale di due metri fra i tavoli. Quindi, una struttura più grande potrà ospitare più persone di una struttura più piccola. Sembra una cosa banale e lapalissiana, ma ci siamo dovuti battere per settimane per ottenere l’applicazione di questo semplice principio di buonsenso e non ci saremmo riusciti senza il costante impegno della ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini”.

Rimarrà d’obbligo quindi l’uso della mascherina, il distanziamento tra i tavoli e quello durante i balli, che all’aperto, ma solo all’aperto, potranno scatenarsi senza l’uso del dispositivo di protezione individuale nel rispetto di almeno un metro di distanza tra le persone. Lopalco si è detto orgoglioso della sintesi trovata e del ruolo da protagonista della Puglia nelle indicazioni delle linee guida, che varranno anche per i ricevimenti delle altre cerimonie religiose.

“Questo protocollo – ha commentato il presidente della Regione Michele Emiliano - è importante per far ripartire e poter salvaguardare il settore pugliese dei matrimoni, che è uno dei più importanti in Italia, forse il più importante. Le nostre aziende sono state capaci di darci molti suggerimenti, di collaborare con il professor Lopalco e con noi, e di suggerirci questo protocollo. Lo abbiamo proposto alle altre regioni e al tavolo nazionale e quindi il protocollo pugliese è stato la bozza sulla quale si sta lavorando e credo sulla quale si chiuderà un accordo, perché il 15 giugno il decreto nazionale riapre alle celebrazioni, alle feste matrimoniali e simili. E quindi serviva un protocollo di dettaglio che indicasse agli operatori cosa fare in concreto. Noi adesso abbiamo i vaccini però, se dovessero esserci sorprese come una variante che non è sensibile al vaccino, è chiaro che dobbiamo stare in guardia e questa è una fase nella quale quindi la cautela e l'intelligenza di chi vuole fare economia non sta nel liberi tutti, perché un liberi tutti scriteriato rischierebbe di riportarci nuovamente indietro. Non dovrebbe accadere, però il nostro lavoro è prevedere anche l'improbabile. Quindi dobbiamo tener conto – conclude - che nella fase di riapertura, e in particolare in questo tipo di procedura, ci possono essere delle problematiche da affrontare”.

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