Vaccini, la Regione prova a coinvolgere i medici di base per la somministrazione della terza dose: accordo ancora lontano
L’ultimo incontro risale a mercoledì 30 giugno e si è concluso con un nulla di fatto. Dopo i disagi vissuti in questi mesi di coinvolgimento nella campagna vaccinale la categoria è restia a partecipare. Fimmg: "Organizzazione insostenibile"
La Regione Puglia vuole coinvolgere ancora i medici di famiglia nella campagna vaccinale. Questa volta in prospettiva dell’eventuale somministrazione della terza dose necessaria del siero antiCovid. È in quest’ottica che vanno avanti i confronti tra i rappresentanti della categoria e i vertici regionali, a cominciare dal responsabile del dipartimento Salute, Vito Montanaro, e dall’assessore Pierluigi Lopalco. L’ultimo risale a mercoledì 30 giugno e si è concluso con un nulla di fatto. Dopo i disagi vissuti in questi mesi di coinvolgimento nella campagna vaccinale in favore dei più fragili, i medici sono restii a partecipare alle eventuali terze vaccinazioni, soprattutto a farle nei propri ambulatori. “Occorrono garanzie che non si ripeta quanto accaduto negli scorsi mesi - spiega Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari all’indomani dell’incontro con la Regione in cui si è iniziato a discutere della prossima campagna antinfluenzale e di come gestire la somministrazione dell’eventuale terza dose antiCovid - i medici di famiglia e il loro personale hanno fatto enormi sacrifici per dare il proprio contributo, a fronte di un’organizzazione e logistica insostenibili”.
Una posizione netta in apparenza quella dei medici rappresentati da Fimmg che hanno denunciato disservizi e ritardi nelle forniture delle dosi dai centri vaccinali Asl, con situazioni sgradevoli nei rapporti con i propri pazienti. “I medici hanno tollerato – aggiunge Calabrese – e lo hanno fatto solo per senso del dovere e per salvare la vita ai pazienti più a rischio. L’impegno futuro, su cui c’è disponibilità a discutere, deve poter prevedere la possibilità per i medici di famiglia di gestire al meglio tutte le attività ordinarie”.
Ancora più netta, invece, appare la posizione dell’intersindacale Smi, Snami, SiMet, Cgil Fp, Ugs medici, che i mesi scorsi non ha risparmiato bordate e denunce nei confronti della Regione sulla conduzione della campagna vaccinale. Saranno il confronto interno di categoria e i prossimi incontri in calendario con i rappresentanti regionali a decifrare meglio la questione e a far comprendere se ci sono sostanziali margini affinché i medici generici siano nuovamente inseriti nella macchina organizzativa della campagna vaccinale. Una macchina che, soprattutto i primi mesi (l’accordo con i medici è arrivato tra marzo e aprile), ha registrato numerosi problemi.