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"Vacciniamo anche agli studenti fuorisede": gli universitari di Link chiedono alla Regione di includerli tra gli under 40

"Hanno subìto maggiormente gli effetti della pandemia, questo anche a causa della loro mancata inclusione nel sistema sanitario territoriale", spiegano dal sindacato studentesco: l'ordinanza di Figliuolo lo prevede

“Garantiamo la vaccinazione anche ai fuorisede”. Il sindacato studentesco Link chiede alla Regione Puglia di far rientrare tra le  vaccinazioni destinate agli under 40 a partire da giovedì 3 giugno anche a studenti e studentesse universitari non residenti nelle sedi degli atenei: Bari, Foggia e Lecce, oltre che nelle altre sedi distaccate. La richiesta fa riferimento all’ordinanza del commissario straordinario all’emergenza Covid dello scorso marzo che apriva alla possibilità di vaccinarsi anche per le persone domiciliate in città differenti da quelle di residenza.

“La nostra richiesta – spiega Gennaro Cifinelli, esecutivo di Link Bari -  è per la messa in campo di un’organizzazione logistica con elenchi fuorisede con l’Università e data accelerata a collaborazione tra atenei, Asl, Regione e Protezione civile”.

L’idea è quella di fornire un elenco con nomi che possano favorire la fruizione per le somministrazioni del siero antiCovid, che permetta di poter vivere in sicurezza anche a chi segue esami, lezioni o convive nel quotidiano con i ragazzi interessati. Trovandosi lontani dalle proprie Asl di competenza, questi studenti, soprattutto provenienti da altre regioni, potrebbero incontrare numerose difficoltà, dovendo nel frattempo affrontare studi ed esami. Tra loro dovrebbero essere inclusi anche gli Erasmus." Per lo meno per analogia - aggiunge Cifinelli, anche se i casi sono pochi".

“Gli studenti e le studentesse fuorisede - dichiara Alessandro Digregorio, rappresentante in Curc Comitato universitario regionale di coordinamento e senatore Uniba per Link - hanno subìto maggiormente gli effetti della pandemia, questo anche a causa della loro mancata inclusione nel sistema sanitario territoriale. Per vedersi garantito il diritto alla salute tanti e tante sono obbligati a sostenere spostamenti tra regioni e province differenti, con un conseguente dispendio economico”.

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