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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gasolio alle stelle, in Puglia la protesta dei pescherecci. Coldiretti: "Motori fermi contro gli alti costi di gestione"

"Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese di pesca - spiega l'associazione di categoria - non riesce a coprire nemmeno i costi energetici oltre alle altre voci che gli armatori devono sostenere per la normale attività"

Pescherecci pugliesi fermi a causa del caro gasolio: è quanto denuncia la Coldiretti Impresa Pesca regionale, spiegando che "ieri hanno spento i motori dei mezzi contro i rincari e gli alti costi di gestione che mettono in settore in Puglia: "Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese di pesca - spiega Impresapesca Coldiretti Puglia - non riesce a coprire nemmeno i costi energetici oltre alle altre voci che gli armatori devono sostenere per la normale attività. Di questo passo uscire in mare non sarà economicamente sostenibile".

Coldiretti ImpresaPesca, spiega l'Agenzia Dire, chiede la velocizzazione nell'erogazione dei pagamenti del fermo biologico 2021 e dei precedenti indennizzi da parte delle autorità marittime che ancora non abbiano concluso i pagamenti, l'attivazione delle procedure semplificate di accesso al credito, la sospensione dei mutui in essere e garanzie sui mutui in favore delle imprese della pesca e dell'acquacoltura che hanno subito un incremento dei costi energetici, la proroga del contributo sotto forma di credito d'imposta anche al secondo trimestre 2022, l'estensione della Cisoa (cassa integrazione salariale operai dell'agricoltura) agricola al settore della pesca, strumento introdotto dalla legge di Bilancio per il 2022, che aveva l'obiettivo di garantire finalmente un ammortizzatore sociale strutturato anche a questo settore e che si è dimostrato in realtà una scatola vuota - denuncia Impresapesca Coldiretti - a causa dell'esclusione dei vari periodi di fermo pesca dalle causali".

Le imprese, sostengono Federpesca e Impresapesca Coldiretti, sono gravate di ulteriori costi, ma nulla in concreto cambia per il sostegno al reddito dei lavoratori. "Così quasi 8 pesci su 10 consumati sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell'obbligo dell'indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall'estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo abbiamo attivato nei Mercati di Campagna Amica eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio zero", dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

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