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Infermieri dagli ospedali col calo dei contagi e convenzioni Asl: Lopalco apre alle richieste delle Rsa

L’assessore regionale alla Salute ha convocato i rappresentanti di 500 strutture pugliesi, tra le quali i centri diurni, per il 3 giugno: “Serve un tavolo tecnico e contributi su Dpi e misure antiCovid”

Si apre uno spiraglio nella trattativa tra Regione e rappresentanti delle Rsa sulle convenzioni con le case di cura e i centri diurni. Dopo il sit-in del 18 maggio davanti alla sede del Consiglio regionale e le istanze presentate al direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, e all’assessore regionale alla Salute, Pier Luigi Lopalco, sono gli stessi referenti delle 500 strutture pugliesi a comunicare l’apertura della trattativa con l’ente per nuove tariffe, riconoscimento attraverso la convenzione, smistamento di circa 200 infermieri e apertura di un tavolo tecnico permanente.

“L'assessore Lopalco – fanno sapere - si è impegnato con le associazioni di categoria Welfare a Levante, Agci, Legacoop e Fmpi sanità convocando per giovedì prossimo 3 giugno in Regione nella struttura tecnica dell'assessorato al fine di riscontrare con soluzioni concrete le istanze delle associazioni. Abbiamo insistito sulla assoluta necessità di costituzione di un tavolo di concertazione permanente che possa continuare nel tempo a collaborare con la Regione affinché si trovino soluzioni tempestive per le note criticità del settore”. Sono nove in tutto i punti su cui verte la richiesta delle Rsa. Tra questi anche garanzia sulla capienza finanziaria a copertura del fabbisogno di assistenza residenziale e semiresidenziale, copertura finanziaria per il completamento dei nuclei in previsione di accreditamento, approvazione tariffa di trasporto in favore dei centri diurni, adozione delle nuove tariffe al fine di rendere uguale per tutti il diritto di accesso alle quote Lea, revisione di un ristoro in favore di tutte le strutture socio sanitarie che hanno sostenuto dall’inizio della pandemia costi indipendenti dalle loro gestioni e dal titolo autorizzativo, rimborso del costo dei dispositivi di protezione individuale e screening antigenici in favore di tutti gli ospiti e di tutti i dipendenti.

La Regione Puglia, secondo quanto affermano, è l’unica italiana a non aver completato l’iter di accreditamento delle strutture Rsa e Centri Diurni. “Parliamo del 90 per cento delle 500 strutture che sviluppano circa 1 miliardo di fatturato, 20mila dipendenti e assistono 40 mila pazienti anziani non autosufficienti e disabili, molti dei quali gravi”, avevano spiegato a margine del sit-in. Durante la manifestazione avevano anche evidenziato che col calo dei contagi Covid e dei ricoveri le strutture ospedaliere si trovano con 1223 infermieri in più, parte dei quali potrebbero tornare nelle Rsa drenate durante la pandemia dagli ospedali pubblici.

“Welfare a Levante – spiega l’organizzazione rappresentata da Antonio Perrugini - ha accolto con senso etico l'invito dell'assessore Lopalco ed è fiduciosa dell'impegno preso ma preannuncia che in caso di ulteriori ritardi interromperà il dialogo trasferendo l'intero contenuto della vertenza su altri tavoli istituzionali”.

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