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Sabato, 20 Aprile 2024
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Al San Paolo tutti imparano ad andare in bici, 'NessunoEscluso': nasce il bike park attrezzato anche per i disabili

È stato realizzato grazie al cofinanziamento del progetto Urbis del Comune. Pino Marzano, della Scuola di ciclismo Ballerini: "È un sogno che diventa realtà, riempie di orgoglio vedere questa struttura a disposizione di tutti"

“Ho iniziato questa attività per dare al quartiere qualcosa di diverso dal calcio e possibilità sane a ragazzi provenienti da realtà difficili. Ora arrivano piccoli atleti e ragazzi disabili da tutta la provincia mentre la nuova pista è diventata bellissima”. A 62 anni Pino Marzano ha coronato un sogno. Il suo e quello della famiglia che ringrazia a più riprese come le istituzioni che hanno finanziato il progetto della scuola di Ciclismo Franco Ballerini del quartiere San Paolo, col nuovo Bike Park #Nessunoescluso. L’iniziativa è nell’ambito del progetto Accademia della bici finanziato dal progetto Urbis del Comune di Bari e realizzato dal Gruppo sportivo ciclistico dilettantistico di Bari, che ormai dal 1997 opera sul territorio cittadino, in particolare nel quartiere San Paolo, per portare avanti progetti che hanno come finalità l’organizzazione, la tutela e la promozione del ciclismo in tutte le sue declinazioni, agonistiche, ricreative ed educative. Un circuito sul quale bambini dai 6 a i 15 anni si possono cimentare in un chilometro di cross country per Mtb, seicento metri d'asfaltato, dove praticare educazione stradale ai più piccoli, una pista di Pump Track, pista in legno con Bmx, un ponte e uno skill park, per acrobazie e maggiori abilità. Un impianto nuovo di zecca inaugurato dal sindaco Antonio Decaro, dall’assessore comunale allo Sport Pietro Petruzzelli, da Paola Romano, che ha la delega per le politiche giovanili. Presente anche Carmelo Acquasanta, vice presidente vicario della Federazione ciclistica italiana, di cui il fautore del progetto, Marzano, si dice orgoglioso tesserato. L’ampliamento e il rifacimento della nuova pista sono avvenuti grazie a un finanziamento di 40 mila euro messo a disposizione dal bando comunale Urbis.

“Ringrazio le istituzioni che hanno creduto fin da subito alla mia idea” aggiunge Marzano, per anni magazziniere in grandi aziende del territorio e dal 2005 animatore di quella che è diventata la prima scuola di ciclismo italiana, tra le poche attuve in Puglia, seguita fin dalla sua nascita dal commissario tecnico della nazionale Franco Ballerini. La scuola è stata dedicata a lui da prima della sua morte, avvenuta per un tragico incidente nel 2010 durante una gara di Rally. 'NessunoEscluso' non è solo uno slogan. Perché la pista e la scuola sono aperte davvero a tutti i giovani. Con tricicli attrezzati per giovani con forme di autismo e iperattività e ben tre hand bike, le bici da competizione per disabili (una arrivata grazie al finanziamento Urbis, un’altra grazie alla fondazione Casillo e una con Decathlon), e tre Hug Bike “La bici degli abbracci”, bici tandem che permettono di pedalare, accompagnati, anche ai bambini con forme di disabilità intellettiva grave (una acquistata con Urbis, una donata dalla Fondazione Casillo e una dall’associazione Marcobaleno).

“Fino a prima dello scoppio della pandemia – racconta ancora Marzano -  avevamo all’incirca 140 iscritti, di cui almeno 40 con disabilità Vederli poter andare in bici sorridenti è una soddisfazione enorme. Con la ripartenza delle attività siamo già a 80 iscritti, di cui una decina con disabilità. Siamo riusciti a far andare in bicicletta bambini iperattivi o ad andar da solo in tre giorni un ragazzo 21enne autistico. Quest’anno abbiamo aperto le iscrizioni anche ai bimbi dai 3 ai 5 anni, e sono tanti quelli che vengono per imparare ad andare in bicicletta, perché i genitori non sono in grado di insegnarlo”. “È una bella storia cittadina – spiega Petruzzelli – e che sia al San Paolo è ancora più bello. Un luogo in cui si pratica sano sport agonistico per i più giovani ma soprattutto inclusivo. È una delle cose che riempie di orgoglio e appaga l’attività e l’impegno di un assessore allo Sport”.

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