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Sabato, 10 Giugno 2023
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Sanità, in Puglia bloccati 17 progetti per 245 milioni: "Fermi in attesa del progetto per l'ospedale del Nord Barese"

E' quanto emerso nel corso delle audizioni in I e III commissione del Consiglio regionale. La rassicurazione dell'assessore alla Sanità Palese: entro 10 giorni tutti gli adempimenti. L'attacco di Amati: "Politicismo privo di buon senso"

In Puglia 17 interventi nel campo dell'edilizia sanitaria, per una spesa totale di 245 milioni, sono bloccati. Il dato è emerso nel corso delle audizioni  in I e III commissione del Consiglio regionale, nell'ambito delle quali è stato ascoltato anche l'assessore alla Sanità Rocco Palese. Secondo quanto emerso, si tratta di fondi Cipe che non possono essere spesi sino a quando non sarà pronto il progetto del nuovo ospedale nel nord Barese. 

L’assessore ha comunicato a tal proposito che per l’ospedale del Nord barese si è arrivati ad una decisione concordata e che lo scorso 4 aprile, in conferenza di servizi è stata individuata una nuova area e anche la stazione appaltante. Entro la fine di maggio sarà individuato il progetto di fattibilità per il quale il governo regionale conferma i 106 milioni di euro.
La rassicurazione data alla Commissione da Palese è stata che nel giro massimo di dieci giorni saranno messi in atto tutti gli adempimenti e se il cronoprogramma dato non sarà rispettato si procederà con gli altri 17 progetti. 

In proposito è intervenuto il consigliere alla Sanità, Fabiano Amati (Pd), presidente della commissione regionale Bilancio e Programmazione, che attacca: "Mentre crollano i tetti degli ospedali, basti pensare a Gallipoli, sono fermi 17 interventi di ristrutturazione e modernizzazione delle strutture, per una spesa di 245 milioni. Il motivo? Politicismo privo di buon senso, riferito alla Commissione dall’assessore alla salute: attendere lo studio di fattibilità del nuovo ospedale Bari nord per non esporre al pubblico dileggio il terribile ritardo nella definizione delle procedure, nonostante il via libera ai 17 interventi non toglierebbe nemmeno un euro al finanziamento dell’ospedale Bari-nord. 17 interventi per il 95 per cento della popolazione pugliese devono essere tenuti in ostaggio politico. Inutilmente, con l’aggravante che lo studio di fattibilità sul nuovo ospedale del nord barese non è ancora pronto e il termine per il deposito scade tra due giorni".

Amati elenca anche gli interventi ferni, ovvero  quelli per "arredi e attrezzature nuovo ospedale Monopoli-Fasano per € 28,500 milioni; riqualificazione ospedale San Paolo di Bari per € 11,020 milioni; riqualificazione ospedale Di Venere di Bari per € 11,020 milioni; riqualificazione ospedale Perrino di Brindisi per € 12,540 milioni; riqualificazione ospedale Francavilla Fontana per € 6,840 milioni; riqualificazione ospedale Giovanni XXIII di Bari per € 23,750 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del corpo infettivo ospedale Giovanni XXIII per € 8,455 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Oculistica del Policlinico di Bari per € 3,420 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Dermatologia del Policlinico di Bari per € 7,030 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Gastroenterologia del Policlinico di Bari per € 3,230 milioni; riqualificazione energetica e messa a norma del padiglione Patologia medica del Policlinico di Bari per € 6,175 milioni; riqualificazione dell'ospedale mons.Raffaele Dimiccoli per € 8,455 milioni; riqualificazione ospedale S. Pio  per € 4,370 milioni; riqualificazione ospedale Cerignola per € 6,840 milioni; riqualificazione ospedale San Severo per € 6,555 milioni; riqualificazione ospedale Gallipoli per € 5,035 milioni”.

Sempre durante le audizioni in I commissione regionale, è emerso che l’Asl di Bari ha inviato, su richiesta dei magistrati, alla Corte dei Conti la documentazione relativa ai ritardi e all’aumento dei costi per la realizzazione del nuovo ospedale tra Monopoli e Fasano. Per la struttura, la cui fine dei lavori è prevista per il 25 aprile 2023, un anno e mezzo dopo il termine inizialmente fissato, resta anche il problema della presenza media di maestranze al giorno, per cui è stato chiesto l’incremento per arrivare a 160 unità lavorative. Il Responsabile unico del procedimento oggi ha precisato che l'andamento dei lavori è monitorato. 
 

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