I bambini diventano torri, cavalli, alfieri: nel cortile della scuola si gioca la partita degli 'scacchi viventi'
L'iniziativa della scuola primaria 'San Filippo Neri' di Bari, al termine di un progetto che ha coinvolto 40 alunni delle classi seconde e terze: "Un percorso per sviluppare competenze logico-matematiche e relazionali"
Distinti in bianchi e neri dalle magliette di diverso colore, ciascuno con una pettorina a rappresentare il proprio pezzo: alfiere, cavallo, pedone, torre, donna e re. Così i piccoli alunni della San Filippo Neri diventeranno 'scacchi viventi', pronti a giocare una partita speciale nel cortile della scuola.
L'appuntamento è per questo pomeriggio, alle ore 16, nel giardino dell'istituto di viale Salandra, a Bari. La manifestazione, aperta ai genitori e a tutti i cittadini, rappresenta l'evento conclusivo di un progetto dedicato agli scacchi, che nel corso dell'anno ha coinvolto una quarantina di bambini di seconda e terza classe della scuola primaria. Guidati dalle indicazioni dell'insegnante Annunziata Giulianelli, referente dell'iniziativa, gli alunni si muoveranno sulla grande scacchiera creata per l'occasione, dando vita a due brevi partite. Uno spettacolo che richiama, in piccolo, come ricorda la docente, "le famose partite a personaggi viventi di Marostica", città veneta dove ogni due anni, nella centrale Piazza degli Scacchi, va in scena la grande rievocazione storica che coinvolge centinaia di figuranti in costume. Anche questo pomeriggio, le due partite a scacchi saranno precedute da una sfilata di piccoli tamburini e sbandieratori, cui farà seguito l'ingresso, sulle note dell'Aida, degli 'scacchi viventi'. La scacchiera e i costumi indossati dai bambini sono stati realizzati dalle insegnanti con il coinvolgimento degli stessi alunni.
"L'idea degli scacchi viventi - spiega la docente Giulianelli, che possiede una formazione specifica, certificata dal Coni, come istruttore divulgativo del gioco degli scacchi - si è aggiunta quest'anno ai corsi classici che già avevamo organizzato in precedenza. Abbiamo cominciato lavorando in classe, sulle scacchiere piccole. I bambini hanno imparato a riconoscere i pezzi e i loro movimenti, un primo passo per avvicinarli agli scacchi e farli appassionare. Poi abbiamo organizzato questa partita vivente, prima osservando i movimenti sulla scacchiera in classe, e poi passando all'azione. E' stato un lavoro molto complesso, ma molto bello, e siamo molto soddisfatti".
Il progetto, del resto, è stato accolto con grande entusiasmo da bambini e famiglie, come spiega il dirigente scolastico, Leonardo Castellana. "C'è stata un'adesione massiccia, tanto che abbiamo deciso di ampliare il numero di alunni coinvolti. Già negli anni passati avevamo realizzato progetti basati sugli scacchi come veicolo didattico, che hanno sempre avuto molto successo. Con gli scacchi viventi lo scopo è stato quello di favorire lo sviluppo di competenze tanto logico-matematiche quanto relazionali, attraverso l'interpretazione, da parte di ogni bambino, di un pezzo degli scacchi".