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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Farmaci più efficaci per i pazienti: scienziati baresi scoprono relazione fra colesterolo e tumore del sangue

Lo studio, condotto dal team di laboratorio dell'Istituto Giovanni Paolo di Bari, è stato pubblicato sulla rivista internazionale 'Hematological Oncology': la ricerca dimostrerebbe l'interazione del metabolismo del colesterolo con le terapie anti tumorali per il linfoma diffuso a grandi cellule

Il metabolismo del colesterolo inciderebbe sull'azione delle terapie contro il linfoma diffuso a grandi cellule. L'importante scoperta scientifica, del team di laboratorio di ricerca diagnostica ematologica dell'Istituto tumori Giovanni Paolo di Bari, è stata pubblicata dalla rivista internazionale 'Hematological Oncology'.

Lo studio è stato condotto su una tipologia di tumore del sangue, oggi ancora non guaribile purtroppo per 40 pazienti su 100. "Si tratta di un filone di ricerca molto interessante e molto promettente - sostiene il direttore generale dell'oncologico barese, Alessandro Delle Donne, nelle parole riportate dall'agenzia 'Dire' - Lo studio, condotto in collaborazione con l'unità di emolinfopatologia dell'istituto europeo di oncologia di Milano e l'Hospital Clinic di Barcellona, sviluppa e approfondisce alcune intuizioni su cui i nostri ricercatori lavorano da anni, già pubblicate sulle più importanti riviste internazionali". 

Secondo lo studio il colesterolo inciderebbe sull'azione infiammatoria e antitumorale dei macrofagi, determinando il successo o meno di un farmaco o di una terapia. Ogni paziente, infatti, ha una risposta diversa ai farmaci ed alle terapie, anche in funzione della reazione delle cellule 'spazzino' al colesterolo. I prossimi passi della ricerca si concentreranno sul tipo di risposta ai farmaci, con l'obiettivo di identificare terapie più personalizzate. Il paziente non dovrà sottoporsi a esami o indagini invasive. I medici potranno studiare il comportamento delle cellule 'spazzino' già durante la biopsia, grazie a una nuova tecnologia, chiamata 'nanostring', che riesce a misurare i parametri biologici legati alla funzione dei macrofagi e che è già in uso nell'oncologico barese. Il lavoro porta la firma di Maria Carmela Vegliante ed è stato coordinato da Sabino Ciavarella, responsabile del laboratorio barese che opera all'interno dell'unità di Ematologia dell'Istituto oncologico, diretta da Attilio Guarini.

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