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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tumore al pancreas, gli scienziati Uniba individuano i farmaci che migliorano le terapie

Lo studio, condotto dal dipartimento di bioscienze dell'Università di Bari, dimostra come alcuni medicinali con gemcitabina favoriscano la positiva risposta dei pazienti alle cure chemioterapiche

L'innovativa ricerca scientifica dimostra come, in colture cellulari tridimensionali del tumore al pancreas, alcuni profarmaci della Gemcitabina hanno la capacità di superare l’elevata chemioresistenza di questo tumore così refrattario alla terapia. Questi risultati, ottenuti in laboratorio dagli scienziati dell'Università di Bari in collaborazione coni colleghi di Verona e torino, aprono nuove possibilità di sviluppo per future combinazioni terapeutiche basate sui profarmaci della Gemcitabina che potrebbero migliorare la prognosi dei pazienti con Adenocarcinoma Pancreatico Duttale

L’Adenocarcinoma Pancreatico Duttale è una neoplasia con il 6% di sopravvivenza a 5 anni e la proiezione a diventare la seconda causa di morte per tumore nei prossimi 10 anni. L’estrema natura maligna di questa patologia oncologica è dovuta alla presenza di un particolare ambiente extracellulare in cui si sviluppa il tumore, il microambiente tumorale, costituito da uno stroma desmoplastico fibroso che può raggiungere il 90% del volume totale del tumore associato ad aree a ridotta tensione di ossigeno (ipossia) e a ph acido. La presenza di questo microambiente, altamente fibrotico, ipossico e acido riprogramma il metabolismo cellulare, favorendo la comparsa di cloni cellulari particolarmente aggressivi e resistenti alle terapie (le cellule staminali tumorali) e rallenta la risposta immunitaria, stimolando la metastatizzazione precoce e la chemioresistenza del tumore.

Chiarire i meccanismi alla base della chemioresistenza del tumore al pancreas è un prerequisito importante per la progettazione di nuovi approcci terapeutici che aumentino la sopravvivenza dei pazienti. Lo studio, pubblicato dal gruppo di ricerca della professoressa Rosa Angela Cardone del Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente, fornisce una panoramica delle caratteristiche chimico-fisiche del microambiente tumorale del Adenocarcinoma Pancreatico Duttale, di come esse contribuiscano alla sua elevata chemioresistenza e di come possano essere sfruttate per sviluppare nuovi profarmaci, ingegnerizzati a partire da farmaci già esistenti, per essere più attivi nei confronti delle cellule cancerose metabolicamente riprogrammate (incluse le cellule staminali tumorali) dallo stroma desmoplastico, ipossico e acido del tumore. La Gemcitabina è tutt’ora il farmaco chemioterapico standard per questo tipo di patologia oncologica. Tuttavia, il tasso di risposta alla terapia è piuttosto basso (circa il 30%) e si riduce drasticamente nei casi avanzati, soprattutto a causa del microambiente stromale e della presenza delle cellule staminali tumorali. Lo stesso gruppo di ricerca, nell’ambito di un finanziamento europeo Marie Skłodowska-Curie Innovative Training Networks sul 'Ruolo del pH e delle proteine di trasporto ionico nel tumore pancreatico-pHioniC', ha condotto un studio pilota in cui è stato dimostrato come in colture cellulari tridimensionali di Adenocarcinoma Pancreatico Duttale , alcuni profarmaci della Gemcitabina avrebbero la capacità di superare la chemioresistenza dipendente dal microambiente tumorale.

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