La scuola Del Prete ormai chiusa e "a rischio degrado", l'amarezza del comitato di genitori e insegnanti: "Solo silenzi e false promesse"
In una nota, il coordinamento 'Salviamo la scuola carlo Del Prete' ripercorre le battaglie degli ultimi mesi per scongiurare la chiusura dell'istituto e punta il dito contro "tutti gli attori istituzionali", evidenziando "la scarsa considerazione delle istanze della comunità"
Le iniziative intraprese nel corso dei mesi per scongiurare la chiusura della scuola 'Del Prete' a Carrassi, gli incontri con le istituzioni e l'attesa di risposte: "Ad oggi nessun minimo impegno è stato reso concreto da parte dei rappresentanti istituzionali, nei quali l’intera Comunità scolastica e cittadina che in questi mesi ha lottato per salvare la Scuola Del Prete aveva riposto doverosa fiducia". In una nota, il coordinamento 'Salviamo la scuola Carlo del Prete', che riunisce insegnanti, genitori della scuola e cittadini del quartiere, ripercorre le vicende relative alle sorti dell'istituto di Carrassi, denunciando come la scuola sia oggi ormai chiusa e "a rischio degrado".
"Da molti mesi a questa parte - ricorda il coordinamento - preso atto del rischio concreto di chiusura della scuola storica “Carlo Del Prete” e dell’imminente trasloco delle classi in altro edificio, il coordinamento ha cercato continuamente un confronto con le istituzioni locali per difendere e rilanciare la funzione di questa Scuola quale presidio insostituibile per il quartiere e per la città, chiedendo fermamente di sventarne l’annunciata chiusura al fine di farne sede degli uffici del II Municipio, già destinatario di una nuova sede in prossimità della Chiesa di San Marcello nel quartiere San Pasquale. Dopo continue e numerose assemblee davanti alla Scuola e una petizione cittadina che in pochi giorni ha raccolto più di 1500 firme, il Coordinamento ha inviato un esposto al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e portato proposte concrete di rilancio dell’Istituto all’attenzione degli amministratori locali e dei media".
Il comitato richiama quindi i due incontri con il sindaco Decaro e con l'assessore Paola Romano, e da ultimo, a inizio anno scolastico, quello con il direttore dell'Ufficio Scolastico regionale che "ha ricevuto una delegazione del Coordinamento assicurando un approfondimento e promettendo un successivo incontro".
Nulla, però, finora è cambiato. "Oggi i bambini e le bambine della 'Carlo Del Prete' - si legge ancora nella nota - sono allocati presso la “De Amicis”, in spazi divenuti angusti per la presenza di più classi, con tutti i rischi che la crisi pandemica comporta; Oggi l’edificio “Del Prete” che vanta ambienti tali da poter essere messo a disposizione di tanti ragazzi e ragazze della città, è chiuso e disabitato; Oggi i genitori che vivono e lavorano nel quartiere Carrassi non possono esercitare il proprio diritto ad iscrivere i propri figli in questa scuola primaria luminosa e bellissima insensatamente negata a fronte di tanti prefabbricati malsani impropriamente e colpevolmente destinati ad attività didattica istituzionale; ma, d’altra parte, chi iscriverebbe il proprio figlio ad una scuola svuotata, spenta e a rischio degrado?".
"Denunciamo - conclude il comitato - l’inaffidabilità e la scarsa lungimiranza di tutti gli attori istituzionali di questa vicenda emblematica, che dice molto della scarsa considerazione per le istanze della Comunità, in particolare per i bisogni dei più piccoli, già privati di spazi e deprivati di sacrosante occasioni di crescita. Chiudere una scuola è sempre un atto grave, farlo in piena pandemia significa rivestirsi di grave responsabilità".