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Scuola Carrante, gli insegnanti dicono "no" all'uscita dal 17esimo circolo: "Politici insensibili verso i bambini"

Con una lettera il corpo docente prende posizione contro le ipotesi di accorpamento della scuola primaria con un altro circolo: "Così si distrugge non si costruisce"

“Già qualche anno fa in cui era stato tentato lo scorporo del plesso Carrante dal circolo da parte della Regione Puglia, fu grazie all’intervento del Comune di Bari e del sindaco Decaro che il circolo Poggiofranco rimase integro”. Chiedono un intervento contro lo scorporo della scuola elementare Carrante dal XVII circolo i docenti della scuola. Lo fanno attraverso un documento col quale vogliono esprimere il loro dissenso per ciò che sta accadendo in questi giorni attorno al plesso in relazione al piano di dimensionamento in vista del prossimo anno scolastico. La Regione il 27 dicembre ha autorizzato l’istituzione di un nuovo istituto Comprensivo mediante l’accorpamento della scuola media Tommaso Fiore alla elementare Tauro e alla scuola dell’infanzia King. Ciò produrrebbe lo scorporo della primaria Carrante e lo spostamento nel XXVI circolo a partire dall’anno scolastico 2022/2023. Una soluzione che ha visto l’opposizione del Consiglio di circolo, compresa quella dei genitori, e la differente indicazione dell’ente rispetto alle ipotesi avanzate dal Comune di Bari, attraverso una delibera di Giunta, già lo scorso settembre.

Una delle indicazioni, in qualche modo accettata dai rappresentanti dei genitori, è quella della creazione, nell’ottica della verticalità suggerita dalla normativa, di due poli comprensivi, quello tra Fiore, Tauro e King da una parte e quello tra Carrante e scuola media Michelangelo dall’altra. I problemi in questa sorta di gioco a incastri son diversi. Genitori, docenti e dirigenti da almeno due anni si oppongono all’ipotesi di scorporamento della Carrante e difendono un modello di organizzazione, docenza e didattica che ha ottenuto risultati eccellenti. Dall’altra parte il problema che spinge a “salvare” la Fiore sottodimensionata, avendo meno di 500 iscritti come prevedono i nuovi parametri. La decisone della Regione apre però a controproposte del Comune e della Città Metropolitana, da esprimere entro il 3 gennaio, giorno che precede l’apertura delle iscrizioni. Il Comune, per voce dell’assessora all’Istruzione Paola Romano, è orientato nel riproporre la soluzione dei due poli. Di diverso avviso la Città Metropolitana. Mentre il Consiglio di circolo si è espresso perché la situazione rimanga così com’è. Come fanno ora gli insegnanti con la loro presa di posizione.

“Il nostro circolo Poggiofranco – scrivono - ha una sua storia e una sua precisa identità che non può essere ignorata. Il plesso Carrante, ex san Diego, è dalle origini annessa alla Tauro. Nel corso degli anni i plessi Tauro e Carrante, grazie anche all’operato dei dirigenti che si sono susseguiti e adoperati in tal senso, hanno raggiunto una piena simbiosi. Pertanto, non avendo capito le reali motivazioni sottese a tale scorporo, si ritiene che non si possa annullare in pochi attimi la lunga storia del circolo Poggiofranco e del plesso Carrante in seno a esso. In questi lunghi anni i docenti hanno molto lavorato per raggiungere i livelli acquisiti in termini sia di produttività didattica, di coesione e di apertura al territorio”.  Un lavoro profondo, riconosciuto dagli stessi genitori degli alunni iscritti alla Carrante, rivendicato con orgoglio ma che rischia di essere vanificato, secondo quanto esprimono, con la nuova organizzazione.

“Il collegio del 17° Circolo – proseguono gli insegnanti - si è espresso quest’anno a favore dell’accorpamento della Fiore alla nostra già consolidata realtà scolastica. Noi “accogliamo” con piacere coloro con cui in questi anni abbiamo lavorato in un’ottica di confronto positivo. Questa è la logica verso cui dobbiamo procedere: rafforzare quanto già costruito, non distruggere. Qualora ciò non fosse possibile, nella considerazione che sia la Tommaso Fiore che la Michelangelo sono due istituti autonomi, appare più giusto che si uniscano tali realtà scolastiche”. A ciò aggiungono e sottolineano le difficoltà che incontrerebbero prima di tutto gli alunni, già provato dai due anni di pandemia e di lezioni a distanza o a singhiozzo.

“Non è stato preso nella dovuta considerazione -scrivono - il disagio profondo che sarà arrecato a tutte le famiglie del circolo e ai bambini nel momento inevitabile in cui si dovrà realizzare una graduatoria interna che modificherà la presenza dei docenti nella maggior parte delle classi il prossimo anno scolastico. In un momento pandemico in cui sappiamo quanto i bambini siano stati già lesi sul piano relazionale/affettivo, la classe politica amministrativa della nostra città/Regione – concludono - sta dimostrando una scarsa sensibilità versa questa infanzia ferita”.

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