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Sabato, 20 Aprile 2024
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Genitori, presidi e sindacati in coro: "Riaprite le scuole pugliesi". Papà e mamme pronti a ricorrere al Tar contro la Regione

Nel frattempo i sindacati confermano che "L’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ha accolto la richiesta urgente con cui Cgil, Cisl, Uil e le categorie della scuola delle rispettive organizzazioni sindacali hanno chiesto la convocazione di un tavolo"

Genitori, presidi e sindacati sono sul piede di guerra contro la Regione Puglia affinché venga revocata l'ordinanza emanata lo scorso 28 ottobre che sospende le lezioni in presenza fino al 24 novembre, a causa dell'aumento dei contagi legati al Covid.

Ieri il Dpcm firmato da Giuseppe Conte ha inserito la Puglia nella zona arancione, confermando la didattica online dopo per i ragazzi delle scuole superiori. Il provvedimento non esclude ordinanze più restrittive da parte delle Regioni. In molti, però, chiedono al governatore Michele Emiliano di adeguare l'ordinanza alle norme nazionali, anche agendo per vie legali.

A tal proposito, il coordinamento genitori 'La scuola che vogliamo - scuole diffuse in Puglia',"è al lavoro - si legge in un messaggio sulla pagina Fb dell'associazione - per inoltrare al Tar della Puglia ricorso contro l'ordinanza emanata il 28 ottobre scorso dalla Regione che ha previsto la sospensione della didattica in presenza per le scuole del primo ciclo di istruzione".La decisione è stata presa dopo "la posizione pubblica assunta dal Comitato tecnico scientifico nazionale sugli effetti della didattica a distanza protratta su bambini, preadolescenti ed adolescenti".

Precedentemente, il numero uno pugliese dell'Associazione nazionale presidi, Roberto Romito, aveva chiesto in una lettera al presidente Conte l'intervento del governo per revocare l'ordinanza regionale: "Il nostro governatore ha fatto sapere che la sua ordinanza rimarrà, si, in vigore fino alla scadenza fissata per il 24 di novembre, ma che lui, per 'andare incontro alle esigenze formative ed alla volontà delle famiglie che desiderano per i loro figli la didattica in presenza' è disponibile a richiesta dell'Ufficio Scolastico Regionale, a consentire ai dirigenti degli istituti scolastici di aumentare la quota di didattica in presenza attualmente autorizzata [cioè zero o quasi] fino a soddisfare le richieste delle famiglie e sempre che le condizioni epidemiologiche lo consentano. Emiliano - sottolinea ancora Romito - ha precisato anche che ove il Governo nazionale ritenga assolutamente necessaria la riapertura della didattica in presenza secondo le previsioni del Dpcm, potrà richiedere espressamente la revoca dell'ordinanza del Presidente della Regione Puglia che la valuterà di intesa col Ministro della Salute".  

Romito chiede quindi un intervento urgente del Governo che, in questa situazione di "confusione nell'interpretazione dei ruoli istituzionali e tecnici contenuta negli atti e nelle dichiarazioni del nostro governatore" chiarisca rapidamente anche "poiché il 6 novembre non sapremmo più quale disposizione applicare, dovendo anche far fronte ai genitori dei nostri alunni, giunti anch'essi al limite della umana sopportazione dopo i reiterati annunci e controannunci di misure diverse".

Nel frattempo i sindacati confermano che "L’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ha accolto la richiesta urgente con cui Cgil, Cisl, Uil e le categorie della scuola delle rispettive organizzazioni sindacali hanno chiesto la convocazione di un tavolo" per "consentire l’applicazione del Dpcm del 4 novembre anche nella nostra regione e consentire alle Istituzioni Scolastiche di operare, già da domani, per corrispondere alle richieste pressanti delle famiglie e ai bisogni educativi della popolazione studentesca”, così come si legge nella lettera inviata ieri al Governatore Emiliano, all’Assessore alla Pubblica Istruzione Sebastiano Leo, all’Assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco, al direttore generale Usr Puglia Anna Camalleri, ai dirigenti scolastici e all’albo sindacale di tutte le istituzioni scolastiche della regione Puglia.

"In caso di mancato accoglimento - si legge ancora  -  Cgil, Cisl, Uil e rispettive categorie della scuola, adotteranno tutte le misure di mobilitazione che riterranno più adeguate per il ripristino di corrette relazioni sindacali.
 

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