"Certezze sulla scuola, le istituzioni ci ascoltino", a Bari manifestano gli studenti degli istituti superiori: "Rientro in classe in sicurezza"
In piazza dell'Economia il sit-in organizzato dal Coordinamento dei Rappresentanti d’Istituto baresi. Le richieste: un confronto con Regione e Comune, decisioni chiare e dad in attesa di interventi concreti che garantiscano le condizioni per la ripresa delle lezioni in presenza
In piazza con una precisa richiesta: ottenere certezze sulla scuola e un confronto diretto con le istituzioni, a cominciare da Regione e Comune. A dare voce alle istanze degli studenti, sono stati questa mattina i rappresentanti di 14 scuole superiori di Bari, che si sono dati appuntamento in piazza dell'Economia per un sit-in di protesta. Distanziati, seduti per terra, mascherine sul volto, i ragazzi si sono avvicendati al microfono per esporre ragioni e proposte, mentre gli altri hanno potuto seguire e partecipare alla manifestazione a distanza, dagli schermi del proprio pc, attraverso la diretta trasmessa su Instagram e Youtube.
Le richieste? Decisioni chiare sulla scuola, e provvedimenti mirati che consentano il rientro in classe in totale sicurezza: interventi concreti sul trasporto scolastico, e poi screening attraverso test rapidi, disponibilità di dispositivi di protezione individuale. Nel frattempo, proseguire con la Dad, ma con la prospettiva di un ritorno sui banchi in condizioni adeguate e in tempi certi, con la consapevolezza che "l'interazione tra professori e studenti nella didattica a distanza non è paragonabile a quella che si ottiene in presenza". "Ogni istituto ha una situazione diversa - dice Giuseppe Ciavarella, rappresentante del liceo scientifico Fermi - Noi studenti non siamo mai stati interpellati, chiediamo un confronto per trovare la soluzione migliore per tutti". Anche la prospettiva di un ritorno in presenza per il 50% delle classi viene 'bocciata' dai ragazzi: "Nella mia scuola - spiega Giuseppe - è stata una soluzione che abbiamo già sperimentato. Pur avendo potenziato la rete e avendo gli strumenti adeguati, lo studente che resta a casa presenta sempre più difficoltà, tende a sentirsi 'abbandonato', a non seguire bene: è una modalità che non funziona".