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Presidi non ottimisti per la riapertura delle scuole pugliesi dal 7 gennaio: "Doppi turni per gli studenti? Un problema"

Da parte dei dirigenti scolastici, spiega Roberto Romito, presidente Associazione nazionale presidi Puglia, la "delusione si muta in forte preoccupazione. I tavoli hanno preso atto della sostanziale rigidità dell'offerta"

I presidi pugliesi chiedono un incontro "urgentissimo al presidente Emiliano e ai suoi assessori alla Salute, Trasporti e Istruzione" sul tema delle riaperture delle scuole il prossimo 7 gennaio dopo la "delusione" provata da parte dei dirigenti scolastici sulle "decisioni assunte dai partecipanti ai tavoli di coordinamento istituiti dall'ultimo Dpcm nelle prefetture per regolare la ripresa delle attivita' nelle superiori", a cui le scuole non hanno partecipato.

Da parte dei dirigenti scolastici, spiega Roberto Romito, presidente Associazione nazionale presidi Puglia, la "delusione si muta in forte preoccupazione. I tavoli hanno preso atto della sostanziale rigidità dell'offerta e hanno scaricato sulle scuole l'onere esclusivo di modificare la propria domanda - continua - attraverso la diversificazione in due turni degli orari di ingresso e di uscita che e' stata loro imposta dalle varie deliberazioni prefettizie". La richiesta dei presidi, infatti, era "uno schema alternativo" che consisteva "nel far tornare a scuola il 50% degli studenti ma con un unico turno di ingresso e non gia' il 7 gennaio bensi' più in lù (il 15 o il 18) proseguendo ancora per qualche giorno nel regime di didattica a distanza adottato fino all'inizio delle vacanze natalizie".

Per Romito "la diversificazione in due turni apre più problemi di quanti non ne risolva" e "ne faranno le spese le famiglie e gli studenti che vedranno l'orario scolastico dilatato fino alle ore pomeridiane senza la possibilità di usufruire di una mensa e con scarso o nullo tempo per poter studiare a cas a- chiarisce Romito- i docenti che avranno il proprio orario di lavoro spalmato su gran parte della giornata con una spaventosa quantità di tempi morti e gravi difficoltà di copertura delle cattedre su istituite fra piu' scuole, il personale Ata con una copertura di tempo scuola difficilmente realizzabile con i contingenti assegnati e i dirigenti, costretti a un continuo e faticoso rimaneggiamento dei quadri orari, in corso anche in questi giorni di vacanza". Da parte della Regione c'è la disponibilità, nei prossimi giorni, a convocare una riunione a cui prenderanno parte l'assessore all'Istruzione, Sebastiano Leo, e i colleghi di Sanità e Trasporti, Pier Luigi Lopalco e Anita Maurodinoia. 

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