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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Stabilizzare 5mila docenti ed eliminare 240 classi pollaio, sulla scuola il governo ci ascolti": a Bari il sit-in dei sindacati

"Con la legge Gelmini del 2009 si sono risparmiati 8 miliardi - spiega Claudio Menga, segretario Flc Cgil - soldi che servono per ripartire in sicurezza a settembre". La Uil: "Classi da massimo 20 alunni o non ce la facciamo". Una delegazione ha incontrato il prefetto

Le richieste riguardano molteplici aspetti ma hanno un unico obiettivo: ottenere confronto col governo per stabilizzare oltre 5 mila precari, eliminare oltre 240 classi pollaio nella sola Puglia, ripartire in sicurezza a settembre. Dopo il sit-in in piazza prefettura a Bari mercoledì 9 giugno una delegazione di Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals Confsal e Anief ha incontrato il prefetto Antonia Bellomo che a sua volta si è impegnata a richiedere ai ministri di Istruzione, Sanità e presidenza del Consiglio un incontro istituzionale urgente (un sit-in era in programma anche a Roma davanti a Montecitorio).

“Qualcuno deve prendersi la responsabilità di far rientrare l numero di alunni per classe all’interno dei parametri previsti dalla legge – racconta Giovanni Verga, segretario Uil – perché a settembre rischiamo di avere aule in cui non c’è neanche lo spazio fisico per il distanziamento”.  Di qui la preoccupazione per i posti vacanti nelle cattedre. Nella regione, secondo i sindacati, ce ne sarebbero 5 mila 172, la maggior parte nelle materie scientifiche e 1195 nel sostegno. “Bisogna attingere dalle graduatorie della seconda fascia – sottolinea ancora Verga – altrimenti i problemi saranno enormi”.

Di qui la proposta dei sindacati differente alla volontà del governo nonostante un patto siglato a marzo. “I metodi con cui reclutare gli insegnanti – spiega Claudio Menga, segretario Flc Cgil – li abbiamo suggeriti: tre anni di insegnamento o abilitazione. In modo da far intraprendere un percorso di immissione al ruolo con un esame dopo l’anno di prova. La direzione intrapresa dal governo, invece, della somma dei due parametri, lascerebbe scoperte migliaia di cattedre”.

Non solo. L’obiettivo dei sindacati è quello di scendere a un massimo di 20 alunni per classe, aggiornando il limite di 26 stabilito per legge nel 2009 dall’allora ministra Mariastella Gelmini e superato comunque in più casi. In questo modo si libererebbero altre cattedre e necessiterebbero altre risorse. “La scuola da allora – sottolinea ancora Menga – ha un credito di circa 8 miliardi che lo Stato ha risparmiato in tutti questi anni. E’ il momento di restituire almeno in parte queste risorse per renderla più sicura. Non sappiamo cosa possa accadere il prossimo autunno con le varianti Covid, dobbiamo essere preparati. Un numero eccessivo per aula fa calare la qualità della didattica e non permette di rispettare il distanziamento di un metro”. Proprio dalla Puglia parte quindi la richiesta di utilizzare le risorse del Pnrr (Piano di ripresa e resilienza) per raggiungere questi obiettivi. A ciò si aggiunge il rafforzamento del personale Ata, la proroga del cosiddetto “organico Covid” e l’incremento del numero di collaboratori scolastici.

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