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"Casi Covid in aumento nelle fasce d'età tre ai 13 anni": i dati del monitoraggio pugliese sulle scuole

Nella relazione allegata all'ultima ordinanza di Emiliano, i dati sull'andamento dei casi tra la popolazione scolastica. Nella settimana dall'8 al 13 febbraio, in provincia di Bari i contagi rilevati sono stati quasi 300 tra studenti e personale

In Puglia "la curva epidemica è caratterizzata da una generale riduzione dell’andamento dei contagi nelle ultime settimane, dopo una ripresa dell’incidenza successiva alle festività natalizie", tuttavia "dalla metà del mese di gennaio si osserva un incremento dei nuovi casi nelle fasce di età 3-5 anni, 6-10 e 11-13 anni, ma non 14-18 anni, che comunque appare essersi stabilizzato nell’ultima settimana". E' quanto si legge nella relazione sull'andamento dei contagi tra la popolazione scolastica redatta dal Dipartimento regionale di Promozione della Salute, aggiornata al 18 febbraio 2021 (ultima settimana di monitoraggio 8-14 febbraio).  Il documento è allegato all'ultima ordinanza sulla scuola emanata nella notte dal presidente della Regione, Michele Emiliano, che, alla luce dell'ultimo intervento del Tar, dispone il ricorso alla Didattica digitale integrata fino al 14 marzo, prevedendo tuttavia la possibilità di frequentare le lezioni in presenza, sebbene con disposizioni differenti tra primo ciclo e scuole superiori.

"I dati della sorveglianza scolastica - si legge nel documento - consentono di osservare che, all’aumento della didattica in presenza, registrato nelle scuole di tutti i gradi (anche se in misura sostanzialmente minore nelle secondarie di secondo grado), è corrisposto fino alla settimana precedente un aumento in valori assoluti dei contagi tra gli studenti". "Nonostante il rallentamento dei contagi in ambito scolastico - si legge ancora - il tasso di nuovi positivi settimanali tra gli studenti rimane superiore al tasso riscontrato nella popolazione generale".  Il report rileva i casi registrati tra la popolazione scolastica, specificando che "le azioni messe in atto negli edifici scolastici (uso delle mascherine, gel disinfettante, distanziamento dei banchi) sono tese a diminuire il rischio di trasmissione nella comunità scolastica ma non possono essere in grado di azzerarlo in condizioni di elevata circolazione virale. Inoltre, l’attività didattica in presenza offre situazioni di socializzazione al di fuori degli edifici scolastici e durante il percorso che sono di difficile controllo". Nel documento, tuttavia, viene anche evidenziato che, anche a livello nazionale, "non è possibile identificare con certezza quanti contagi siano avvenuti in ambito scolastico, poiché il dato non è sempre sulle schede di notifica. Per valutare l’andamento dei contagi in ambito scolastico, attesa l’incompletezza dell’informazione sui sistemi di sorveglianza, si è proceduto ad una analisi dei nuovi casi di positività nelle specifiche fasce di età, per settimana".

L'andamento dei contagi per fasce d'età

La relazione analizza l'andamento dei contagi alla luce delle ordinanze restrittive sulle scuole emanate dalla Regione, rilevando focolai e quarantene. Si tratta comunque di dati parziali, perché, come viene detto nello stesso documento, "i dati riportati risentono delle oscillazioni nella completezza delle registrazioni da parte dei singoli plessi e sono da considerare sottostimati: essendo frutto di una attività di sorveglianza passiva, non si può avere la certezza che tutti i casi siano stati oggetto di segnalazione da parte di tutti gli istituti". In ogni caso, tra i diversi grafici allegati, uno riporta l’incidenza specifica per ogni fascia di età, misurata a livello settimanale nel periodo immediatamente precedente l’apertura delle scuole ed in quello successivo, fino alla settimana 8-14 febbraio, viene messo in evidenza come "dopo la riduzione di incidenza che era stato possibile rilevare alla fine del mese di dicembre, a partire dalla settimana del 28/12-03/01, si è registrato un aumento progressivo che ha interessato tutte le classi di età – con l’eccezione degli ultra 85enni - e, in particolare, le fasce di età 14-18 anni. Dalla settimana successiva, è stata osservata una riduzione dell’incidenza nei giovani e negli adulti, una ripresa importante dei contagi negli ultra 85enni, e un chiaro incremento nelle fasce 3-5, 6-10 e 11-13 anni, ma non 14-18 anni. A fronte del rallentamento generalizzato dell’epidemia nella regione, nel confronto con la prima settimana di gennaio rispetto alla quale si è avuta una flessione del 29% dei nuovi casi settimanali, le fasce 6-10 e 11-13 hanno fatto registrare un decremento inferiore, pari rispettivamente al -8 e al -9%". Ancora, viene rilevato che "nel mese di gennaio, il numero di contagi è complessivamente in riduzione rispetto alla prima settimana del mese, tranne che per le fasce di età 0-13 e 85+ anni. Restringendo l’osservazione al confronto delle ultime due settimane (25-31 gennaio verso 18-24 gennaio), si rileva un incremento del 23% dei casi in fascia 0-5 anni, del 9% in fascia 6-10 anni e del 31% in fascia 11-13 anni, mentre sono in riduzione i casi in fascia 14-18 anni (-9%). Scorporando la fascia di età 0-5 anni, si osserva che l’incremento è del 20% nei bambini di età compresa tra 0-2 anni e del 25% nei bambini 3-5 anni. Con riferimento all’ultima settimana rispetto alla prima di gennaio, il trend è complessivamente in riduzione in tutte le fasce di età, ma con una pendenza in discesa meno accentuata nelle fasce 0-13 anni".

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Frequenza e andamento dei contagi 

A partire da gennaio, la rilevazione riporta anche i dati relativi alla frequenza nelle scuole. Nell’ultima settimana di monitoraggio (8-13 febbraio), la frequenza si attesta su percentuali pari al 64% per le scuole dell’infanzia, al 70% nelle scuole primarie, al 55% nelle scuole secondarie di primo grado e al 18% nelle scuole secondarie di secondo grado. "I contagi rilevati ammontano a 464 tra gli studenti, 154 tra i docenti e 54 tra il personale ATA. L’andamento appare in crescita nelle scuole dell’infanzia, stabile negli altri gradi di istruzione e in riduzione nelle secondarie superiori, dove però il tasso di frequenza in presenza è rimasto inferiore al 20%". 

Frequenza, rischio contagi e pericolo varianti

"L’aumento della frequenza scolastica - evidenzia il report -  comportando un aumento del numero dei contatti interpersonali, aumenta il rischio dei contagi che in effetti sono apparsi in incremento fino alla precedente settimana di monitoraggio. Il dato deve essere tuttavia letto anche prendendo in considerazione gli effetti della circolazione di varianti virali nella popolazione scolastica, in particolare nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e nelle secondarie di I grado, che è stato possibile osservare in alcune regioni dove sono stati isolati i ceppi inglese e brasiliano. Sono state condotte due quick survey, su indicazione dell’ISS, con l’obiettivo di valutare la prevalenza della variante inglese in Regione Puglia, che hanno restituito una percentuale pari al 15% nella prima indagine, relativa al 4-5 febbraio, e al 38% nella seconda, condotta il 12 febbraio, con un incremento del 60% in 7 giorni". "Tale circostanza - si legge nel documento - impone l’assunzione di stringenti iniziative di carattere preventivo, adottando nuove misure finalizzate alla massima limitazione dei contatti interpersonali, per contenere il rischio di una nuova ripresa dei contagi, nelle more di completare la campagna vaccinale almeno con riferimento ai soggetti fragili e a maggior rischio di contagio".

(foto Ansa)

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