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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Teatro Petruzzelli, doppia sentenza della Corte d'Appello: Messeni Nemagna sono proprietari, nullo il protocollo con enti locali

I giudici hanno quindi condannato la famiglia al pagamento di circa 45 milioni di euro, oltre gli interessi legali in favore dello Stato. Decaro contatta il Governo: "Questa pronuncia rischia di riportare Bari indietro di trent’anni"

La Corte d'Appello di Bari ha emesso, questo pomeriggio due sentenze sull'annosa vicenda del teatro Petruzzelli di Bari, con altrettanti verdetti che hanno scatenato reazioni politiche. I dispositivi riguardano la questione della proprietà del teatro e la validità del Protocollo del 2002 sulla ricostruzione e gestione del politeama all'epoca ancora un rudere dopo l'incendio del 1991.

La prima sentenza stabilisce di fatto che il teatro è di proprietà della famiglia Messeni Nemagna e non del Comune di Bari che dovrà restituirglielo, ma la famiglia dovrà a sua volta restituire allo Stato i costi della ricostruzione, pari a 46 milioni di euro. “La prima delle due sentenze - ha dichiarato il sindaco di Bari, Antonio Decaro - condanna la famiglia Messeni Nemagna al pagamento di circa 45 milioni di euro, oltre gli interessi legali in favore dello Stato, per l’enorme sforzo finanziario sostenuto dalle amministrazioni pubbliche per la ricostruzione del Teatro Petruzzelli e, contemporaneamente, pone il problema della restituzione dell’immobile alla famiglia. Senza voler discutere la sentenza che merita di essere approfondita dalla difesa del Comune, è ovvio che l’applicazione della stessa può determinare la sospensione delle attività della Fondazione e delle manifestazioni culturali già programmate nel teatro Petruzzelli. Questo nonostante l’enorme debito accertato che gli eredi hanno nei confronti dello Stato".

Con una seconda sentenza oggi la stessa Corte ha dichiarato nullo il protocollo del 2002 che regolamentava i rapporti tra proprietà ed enti locali per 40 anni, accogliendo in questo caso il ricorso della Regione Puglia. "Nel contempo - il commento del primo cittadino - la seconda sentenza cancella il protocollo del 2002 che - tra l’altro - prevedeva un corrispettivo annuale a carico pubblico per l’uso del teatro dopo la ricostruzione. Appena appreso del contenuto delle sentenze, ho chiesto un incontro urgente al Governo per affrontare la questione. La condanna al pagamento degli eredi e la cancellazione del Protocollo del 2002 purtroppo non evitano l’obbligo del Comune e della Fondazione di riconsegnare il teatro che è stato interamente ricostruito con soldi pubblici. La nostra città ha già sofferto per troppi anni l’assenza del suo palcoscenico più prestigioso, e oggi questa pronuncia rischia di riportare Bari indietro di trent’anni, privandola non solo di una programmazione culturale finalmente all’altezza delle sue ambizioni, ma anche di una realtà che in questi ultimi anni è diventata un simbolo indiscutibile della nostra rinascita. È arrivato il momento, così come da me più volte auspicato, di definire una volta per tutte l’intera vicenda con l’impegno del Governo”. 

Questioni che saranno al centro di un incontro tra il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il sindaco Decaro, in programma a Roma martedì 23 novembre. 

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