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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giornata Europea contro la tratta degli Esseri Umani, in Puglia crescono le forme di sfruttamento 'al chiuso'

I dati nei report degli ultimi 2 anni, raccolti dal progetto 'La Puglia non tratta', segnalano un aumento delle vessazioni compiute all'interno di '4 mura', in insediamenti e centri urbani. Le vittime sono di nazionalità straniera, sopraffatte dalla violenza dei loro aguzzini

Sono in aumento, nelle città pugliesi, le situazioni di sfruttamento sessuale e lavorativo 'al chiuso', oltre all'assoggettamento a condizioni di vita disumane. È quanto emerge dai dati degli ultimi 2 anni raccolti dal progetto 'La Puglia non Tratta 5, insieme per le vittime', l'inziativa regionale che tutela le donne in gravidanza o con minori a carico, uomini adulti, minori stranieri non accompagnati, vittime di sfruttamento lavorativo e sessuale.

'La Puglia non tratta', è una rete che coordina il lavoro di 7 cooperative impegnate nella difesa delle persone sopraffatte dalla violenza dei comportamenti criminali messi in atto a loro spese. Il messaggio di sensibilizzazione della cittadinanza, cui mira il progetto 'La Puglia non tratta', trova maggiore forza oggi nelle celebrazioni per la 'XVI Giornata Europea contro la tratta degli esseri umani'.

È la Regione Puglia a coordinare gli enti attuatori del progetto sociale: la Cooperativa sociale comunità Oasi2 San Francesco Onlus, la Cooperativa sociale a.r.l. Caps Onlus, l’Associazione Giraffa Onlus, la Cooperativa sociale Atuttotenda, la Società cooperativa sociale MedTraining, l’Associazione Micaela Onlus e la Comunità Papa Giovanni XXIII. Sono al lavoro anche le Unità Mobili e gli sportelli della Rete regionale antitratta: negli ultimi 2 anni sono state contattate 2.500 le persone, l’85% di queste per sfruttamento sessuale e il 15% per sfruttamento lavorativo, 80% donne,17% uomini, 3% transgender. Le nazionalità più diffuse sono nigeriana, bulgara, rumena, e colombiana per lo sfruttamento sessuale, ghanese e marocchina per quello lavorativo, con un incremento dei bengalesi soprattutto nella ristorazione. Le strutture di accoglienza totali in Puglia sono 15 tra case di fuga, comunità di prima e seconda accoglienza, per uomini, donne e minori non accompagnati.

In tutte le province si rileva la presenza di stanziali irregolari (ultraquarantenni), in grave marginalità sociale ed estrema povertà, con patologie psichiatriche o disturbi comportamentali, situazioni di matrimoni forzati e violenza domestica, dipendenza affettiva. Alle questioni legate alla tratta si sovrappongo richieste di aiuto legate ai problemi abitativi, a quelli di salute mentale, alle dipendenze, alle violenze di genere e alle difficoltà genitoriali. Anche l’accattonaggio è molto diffuso nelle aree urbane. Ogni giorno giovani uomini, in prevalenza nigeriani, si spostano dal Cara di Bari o dalle periferie per raggiungere in treno le diverse province della regione e mendicare fuori dai centri commerciali, supermercati, bar e ristoranti.

In Puglia è diminuita la presenza delle vittime di tratta in strada, ma permangono delle situazioni critiche nel Tarantino e nel Sud Barese. Le forme di sfruttamento nascoste, 'al chiuso' o legate all'uso del digitale, rendono invece più difficile l'individuazione delle condotte. Il progetto regionale 'La Puglia non Tratta 5, insieme per le vittime', finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri fino al 29 febbraio 2024 prevede attività di primo contatto con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte alla tutela della salute e all’emersione delle potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento. La fase successiva si concretizza in azioni proattive volte all'identificazione dello stato di vittima, anche presso le Commissioni territoriali per il riconoscimento della Protezione Internazionale.

Ad ulteriore sostegno delle vittime di tratta, la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità ha istituito il Numero Verde Antitratta, costituito da un presidio operativo attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, gestito da operatori multiprofessionali capaci di interagire nelle principali lingue con le vittime di tratta e fornire informazioni a tutti coloro che attivano il Numero Verde 800290290. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito dell'Osservatorio Interventi Tratta.

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