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I campi pugliesi devastati da siccità e clima estremo, la Coldiretti chiede alla Regione lo stato d'emergenza

L'associazione scrive ad Emiliano: "Si prefigura catastrofe climatica addirittura peggiore di quella del 2003 che decimò le produzioni agricole"

"E' necessario dichiarare lo stato d'emergenza" per la siccità e la violenta, seppur breve, ondata di maltempo che ha colpito la Puglia e creato grossi problemi al settore agricolo. A chiederlo è la Coldiretti regionale in una lettera urgente inviata al presidente della Regione, Michele Emiliano e riportata dall'agenzia Dire.

Se infatti, la mancanza di acqua ha inaridito i terreni esposti anche al rischio incendio, l'arrivo di temporali e vento forti "determina problemi come frane e smottamenti con coltivazioni e allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole", evidenza l'associazione agricola evidenziando che la Puglia è attanagliata anche dalle perdite pari all'89% dell'acqua piovana con conseguenze sull'approvvigionamento idrico. La siccità "sta costringendo gli agricoltori all'irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio - spiega Coldiretti Puglia - per prendere l'acqua dai pozzi o per rifornirsi con autobotti".

Coldiretti chiede al governatore "ripartire dalle opere incompiute, come" per esempio "la diga del Pappadai in provincia di Taranto mai utilizzata" che sarebbe "utile a convogliare le acque del Sinni". "Serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori", ribadisce Coldiretti.

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