Emiliano lascia a casa gli studenti dal terzo al quinto. Sindacati sul piede di guerra: "Annulli l'ordinanza immotivata"
Lezioni in presenza sospese dal 26 ottobre al 13 novembre in Puglia. Le organizzazioni sindacali parlano di sgarro istituzionale e chiedono Michele Emiliano di annullare il "provvedimento monocratico"
Le organizzazioni sindacali non ci stanno ed sprimono totale disappunto, sia sul piano del metodo che sul piano del merito, in merito all'ordinanza numero 397 con la quale Michele Emiliano, con decorrenza dal 26 ottobre “e comunque entro e non oltre il 13 novembre 2020” sospende le attività didattiche in presenza “in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente alle ultime tre classi del medesimo ciclo scolastico”.
I sindacati sostengono che nell’incontro di ieri mattina in nessun passaggio e in nessun intervento del presidente e/o degli assessori presenti sarebbe stata ventilata o anche solo preannunciata l’ipotesi della sospensione totale delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole secondarie di secondo grado sia pur limitatamente alle ultime tre classi del medesimo ciclo scolastico. "Tale determinazione risulta pertanto essere una autonoma e discutibilissima decisione che il presidente Emiliano ha assunto con velocità disarmante"
Flc Cgil (R. Menga), Cisl Scuola (R.Calienno), Uil Scuola (G. Verga), Snals (C. De Bernardo) e Confsal Fgu (F.Capacchione) si oppongono perché - aggiungono - "i dati relativi all’andamento dei contagi nella scuola pugliese non sono eccessivamente allarmanti visto che si registrano solo 13 docenti positivi a fronte dei 4 del 24 settembre".
Contrari al ricorso esclusivo alla didattica digitale integrata che alterna lezioni in presenza, per i sindacati la didattica a distanza - che comporta "la sospensione immotivata" di tutte le lezioni in presenza - "amplifica il danno formativo già accumulato lungo tutta la lunga fase del precedente lockdown"
Con questo provvedimento - "che scavalca le autonomie scolastiche che bene hanno operato sino ad ora", per le organizzazioni sindacali Emiliano "sembra voler coprire le responsabilità politiche di chi, al governo nazionale, regionale e locale, non si è mosso in tempo utile per arginare le criticità connesse al potenziamento dei Trasporti e delle Asl, oltre che al compimento dei lavori nelle scuole, pensando di risolvere il tutto, optando per la soluzione più semplice: lasciare gli alunni a casa. Nessuna presa di posizione, invece, per ciò che riguarda gli spostamenti dalla Puglia e verso la Puglia dei docenti per il concorso straordinario"
Chiedono pertanto al presidente della Regione Puglia l’immediato ritiro dell’ordinanza 397 "della quale dovremmo tornare a discutere" sottolineano. "Signor presidente, decisioni così importanti devono essere condivise nel pieno rispetto del ruolo di tutti, e non devono invece tradursi in un provvedimento monocratico. Ci sono ancora i margini di tempo necessari a ricucire lo strappo istituzionale che si è venuto a determinare".