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Giovani volontari sulle spiagge cittadine (anche a Ferragosto) per aiutare anziani e disabili: "Per noi l'esperienza più bella"

Da San Girolamo a Torre Quetta, fino al 15 settembre gli operatori dell'associazione Gens Nova impegnati nel progetto 'Sale', promosso in collaborazione con l'assessorato al Welfare. Tra loro tanti ragazzi e ragazze: "Felici di donare il nostro tempo per gli altri"

Le loro magliette azzurre spiccano tra i bagnanti sulle spiagge di Pane e Pomodoro, San Girolamo e Torre Quetta. Ogni giorno, dal lunedì al sabato, sono lì, pronti ad accogliere e aiutare anziani soli, persone con disabilità o difficoltà motorie che frequentano i lidi cittadini. Sono i volontari del progetto S.A.L.E. (Spiagge Aperte Libere ed Eque), promosso dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari in collaborazione con l'associazione Gens Nova, guidata dall'avvocato La Scala. Fino al 15 settembre (e anche oggi, giorno di Ferragosto), con la loro presenza assicureranno una serie di attività, dal supporto per l'accesso in acqua, con passerelle e sedie job galleggianti (il servizio è partito da qualche giorno anche su Pane e Pomodoro), fino a momenti informativi e di animazione.

"Dall'avvio delle attività lo scorso 1 agosto - spiega Cristiano Scardia di Gens Nova, coordinatore del progetto insieme a Maria De Tommaso - abbiamo effettuato in media una dozzina di interventi al giorno. Per l'utilizzo delle sedie job, ma non solo. Molti si avvicinano incuriositi ai gazebo, chiedono informazioni e magari scoprono un servizio che non conoscevano. L'utenza è variegata, ci sono persone anziane e diversamente abili, ma ci è capitato di offrire aiuto anche a turisti stranieri. Abbiamo riscontrato interesse anche per il servizio di booksharing: ogni postazione è dotata di una cassettina di libri forniti dalla rete Bari Social Book. Ogni tanto c'è qualcuno che prende dei volumi per leggerli in spiaggia, così come noi siamo pronti a riceverne se qualcuno volesse donarli". Il progetto prevede anche, tra le altre attività, la reperibilità di un operatore sanitario disponibile a chiamata.

Tra i circa trenta volontari impegnati nel progetto, tanti sono i ragazzi e le ragazze: "Quasi tutti under 22", ci racconta Scardia. Il loro entusiasmo colpisce, così come il sorriso con cui spiegano la scelta di trascorrere buona parte dell'estate dedicandosi ad aiutare chi può averne bisogno. Antonio ha 19 anni, e in attesa di cominciare l'Università, non ci ha pensato due volte: "Quando ho saputo di questo progetto, ho detto subito di sì. Mi piaceva l'idea di poter far qualcosa per gli altri. E poi stando qui mi sono reso conto di quanto sia quasi più facile fare amicizia anche con chi ha un'età diversa dalla nostra. Molti si fermano a chiacchierare, spieghiamo quello che facciamo, è qualcosa che ci arricchisce". Un'esperienza che Antonio condivide con la sua ragazza, Martina, 20 anni: "Sono in cerca di un lavoro - ci racconta - Ma quando Antonio mi ha raccontato di questa iniziativa, mi sono detta, perché no? Sarei rimasta a casa, e invece ho scoperto quanto sia bello stare qui, incontrare tante persone, poter dare una mano". E le vacanze? "Ci penseremo quando il progetto sarà finito, ora siamo qui e  Lucia invece ha 28 anni. E' anche volontaria di un'associazione che si occupa di clownterapia e segue una ragazza con sindrome di down. Ha deciso di dedicarsi all'iniziativa durante i suoi giorni di ferie: "Non ho avuto dubbi nel farlo, e sono felicissima. Ci capita di incontrare persone che non conoscono il servizio, e poi ne sono contente. Anche quando non ci rendiamo utili materialmente, avvertiamo che la nostra sola presenza, il fatto di essere pronti a dare un sostegno, viene apprezzata. L'altro giorno mi ha colpita la frase pronunciata da un signore. Parlavamo delle nostre attività quando, rivolgendosi alla moglie, ha detto: 'Hai visto, allora, che le belle iniziative esistono?'. Bastano parole così a darci la carica, e a ripagarci del nostro impegno".

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