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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Studenti del liceo 'Hack' di Bari in finale nazionale alle Olimpiadi di Problem Solving: "Prima volta per la scuola, un traguardo importante"

Tra informatica, quesiti di logica e matematica, Alessandra, Giuseppe, Paolo e Mario hanno conquistato l'accesso alla gara conclusiva della competizione indetta dal Ministero dell'Istruzione: "Un onore rappresentare la nostra scuola, ora pronti all'ultima sfida"

La gioia è tanta, così come l'emozione e la voglia di portare a termine la sfida conquistando il titolo nazionale. Alessandra Spagnolo, Giuseppe Clemente, Paolo Diacono e Mario Recchia frequentano il secondo anno del liceo scientifico di Scienze applicate dell'istituto Marconi-Hack di Bari: grazie a loro, per la prima volta, la scuola si è classificata tra i finalisti nazionali delle 'Olimpiadi di Problem Solving', una competizione promossa dal Ministero dell'Istruzione in cui i ragazzi si sfidano, appunto, "risolvendo problemi", cioè elaborando soluzioni in risposta a una serie di quesiti di carattere logico, matematico, statistico o linguistico. 

A metà aprile, il team del liceo Hack ha superato le selezioni regionali, conquistando il secondo posto e diventando così una delle due scuole pugliesi (l'altra è sempre barese ed è il liceo Scacchi, già finalista in altre edizioni, mentre al terzo posto si è classificata la squadra dell'istituto tecnico tecnologico Marconi) ammesse alla gara nazionale, che si svolgerà a metà maggio e alla quale prenderanno parte complessivamente 36 squadre da tutta Italia. Le prove consistono nel risolvere quesiti di diversa natura, sviluppando risposte basate sull'applicazione del pensiero computazionale, elaborando, cioè, precise strategie di soluzione dei problemi in cui i partecipanti devono dimostrare di saper padroneggiare, allo stesso tempo, metodi e modelli informatici, e competenze che abbracciano diverse discipline. Senza dimenticare la capacità di lavorare in squadra, essenziale per raggiungere l'obiettivo e risolvere tutti i problemi nei tempi previsti.

Per prepararsi alle Olimpiadi di Problem Solving, gli studenti del Marconi-Hack si sono allenati sin dall'inizio dell'anno scolastico: "I ragazzi hanno dimostrato grande entusiasmo e tanto impegno - racconta il professor Luigi Andreazza, docente di Informatica del liceo scientifico Hack che ha coordinato la partecipazione della scuola alla competizione - La partecipazione a questa gara è del tutto volontaria e richiede molta dedizione, le prove si svolgono nel pomeriggio, sono impegnative". Dopo tanto lavoro, però, c'è stata anche la soddisfazione del (primo) risultato: la conquista della finale. "La nostra scuola partecipa a queste Olimpiadi da circa sei anni, ed è la prima volta che una squadra accede alla finale nazionale. E' un traguardo importante, frutto dell'impegno dei ragazzi e di un lavoro portato avanti da tempo", commenta il prof. Andreazza, che a proposito della "costante attenzione all'innovazione", anche nella didattica, da parte della scuola, ricorda anche che il prossimo anno il Marconi-Hack attiverà il corso quadriennale del Liceo per la Transizione ecologica e digitale.

Ad ascoltare loro, i quattro protagonisti di questa piccola grande 'impresa' per il liceo Hack, ciò che si percepisce subito è soprattutto l'entusiasmo con cui stanno vivendo questa esperienza. "La fase della preparazione è sempre stata divertente e diversa, in base ai problemi che ci venivano proposti nell’esercitazione - ci dice Mario - Sicuramente la cosa più bella  è cercare ogni volta un metodo risolutivo diverso e più efficace del precedente per risolvere i quesiti". "La nostra squadra si è creata in occasione della gara - racconta Giuseppe - e abbiamo subito costruito una strategia per collaborare al meglio, è stato bello prepararsi". "Poter rappresentare il Margherita Hack è per noi un grandissimo onore, essere in finale è una grande soddisfazione", dicono ancora i ragazzi. Ora però l'attenzione è tutta concentrata sulla gara finale di metà maggio, con tutta la grinta necessaria e la giusta dose di spirito di sfida.

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