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Sabato, 20 Aprile 2024
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I medici attaccano la Regione sui tamponi: "Farragginosa gestione della piattaforma per le prenotazioni"

Lo afferma in una nota l'Intersindacale Fp Cgil medici SIMeT, Smi, Snami Ugs medici: "L'organizzazione della sanità pugliese - afferma lo Smi - continua a mostrare segni evidenti di improvvisazione"

"Con l'arrivo dei vaccini anti-Covid e l'avvio della campagna di vaccinazione le autorità sanitarie pugliesi sembrano aver distolto l'attenzione sulla questione tamponi molecolari. Di fatto, sembra essere passata in secondo piano la fondamentale attività di tracciamento dei pazienti covid e presunti tali, dei contatti stretti e delle misure necessarie a isolare i casi positivi e proteggere gli altri cittadini": lo afferma in una nota l'Intersindacale medici Fp Cgil medici SIMeT, Smi, Snami Ugs medici.

"L'organizzazione della sanità pugliese - afferma lo Smi - continua a mostrare segni evidenti di improvvisazione nella gestione dei tamponi. A novembre si è resa protagonista in negativo di uno scellerato accordo siglato con un'unica sigla sindacale della medicina convenzionata, Fimmg, che prevedeva (contro ogni regola di sicurezza e di buon senso) l'esecuzione dei tamponi negli studi privati dei medici di famiglia e l'utilizzo, senza alcun tipo di formazione di una costosa piattaforma privata per seguire i propri pazienti che ha mostrato, da subito, serie difficoltà di gestione. L'intervento" di "Fp Cgil medici SIMeT, Smi, Snami, Ugs medici ha, in parte, scongiurato il rischio dell'esecuzione di tamponi negli studi, ottenendo l'individuazione, da parte delle Asl di luoghi sicuri e protetti dove i medici di medicina generale possono collaborare ad eseguire i tamponi. Poco o nulla è stato fatto, invece, sulla gestione complicata e farraginosa della piattaforma informatica anzi, sono di questi giorni le numerose segnalazioni, da parte dei medici, di attese insopportabili per i tempi di esecuzione dei tamponi, sovrapposizioni e contrasti con il Dipartimento di Prevenzione".

"Avremmo preferito potenziare la struttura dei Dipartimenti - continua lo Smi della Puglia - piuttosto di un accordo che prevede l'obbligo per i medici di medicina generale, per evitare che l'attivita' di indagine epidemiologica con il tracciamento dei contatti e l'accertamento diagnostico per l'identificazione rapida dei focolai, l'isolamento dei casi e l'applicazione delle misure di quarantena gravino esclusivamente sui Dipartimenti di Sanita' Pubblica e' disposto il coinvolgimento dei Mmg per il rafforzamento del servizio. Ora sembra di capire che vengono obbligati i medici di medicina generale per aiutare i Dipartimenti di Prevenzione che, però, come riporta una recente nota stampa, sono pronti ad aiutare i Mmg in tutte le attività che hanno coinvolto gli stessi ad eseguire tamponi e tracciamenti. I medici di medicina generale sono, quindi, obbligati ad aiutare i Dipartimenti che sono pronti ad aiutare i Mmg. Siamo basiti. Segnaliamo poi la mancanza di interlocuzione tra tutte le articolazioni della medicina territoriale: i medici di medicina generale , Usca e Dipartimenti e questi, dopo l'arduo e difficoltoso inserimento del nominativo, contatterebbe direttamente il cittadino ponendo, come condizione per l'esecuzione del tampone, la rinuncia della presa in carico del paziente da parte del medico. In tal modo il medico e' costretto ad 'inseguire' le modifiche apportate sulla piattaforma dal Dipartimento e paradossalmente, a dover rispondere alle rimostranze dei propri assistiti per la confusione in atto". "Viene il dubbio che le Asl, dopo aver siglato un accordo ( a parere delle per le scriventi scriteriato) che prevede un compenso di 25 euro per ogni paziente preso in carico dal Mmg, voglia risparmiare sui costi. Se cosi' fosse, deve ammetterlo e farsi carico di tutte le procedure senza scaricare sui medici ritardi, inadempienze e confusione. La vaccinazione, cui i medici hanno dato massima disponibilita', e' un presidio fondamentale contro l'epidemia ma, anche in considerazione dei ritardi nell'approvvigionamen... delle dosi e il livello ancora alto dei positivi, il tracciamento non puo' essere messo in secondo piano", conclude la nota.

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