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Petruzzelli, il legale dei proprietari risponde a Decaro: "Affermazioni sproporzionate, ancora disponibili a incontro"

L'avvocato Ascanio Amenduni, dopo la lettera indirizzata dal sindaco agli eredi, annuncia che "tutelerà nelle sedi competenti" la propria immagine e invita il sindaco a non far saltare il confronto con la famiglia

Annuncia che "tutelerà nelle sedi competenti" la sua immagine professionale dalle recenti affermazioni "pretestuose" e "sproporzionate" fatte nei suoi confronti dal sindaco Antonio Decaro, e invita il primo cittadino a non far saltare "un incontro così delicato" per "una 'indignazione' così priva di fondamento". Dopo la lettera con cui, due giorni fa, Decaro ha annullato l'incontro con la famiglia Messeni Nemagna previsto per questo pomeriggio, arriva la risposta di uno dei legali dei proprietari del teatro Petruzzelli, l'avvocato Ascanio Amenduni.

In una lettera indirizzata a Decaro, di cui dà notizia l'Ansa, l'avvocato Amenduni, oltre ad annunciare eventuali azioni contro le affermazioni fatte dal sindaco nei suoi confronti, con le quali il primo cittadino ha giustificato la decisione di annullare l'incontro, conferma la "disponibilità" dei suoi assistiti "a partecipare all'incontro da lei fissato, e poi inaspettatamente disdettato", non ritenendo "giusto - scrive - sacrificare 'sull'altare' di questo conflitto personale gli interessi pubblici e privati delle parti".

Quanto alle dichiarazioni rilasciate alla stampa, definite dal sindaco come "provocazioni", "prove muscolari", "giochi al rialzo", l'avvocato ritiene invece che da esse emergesse in realtà "solo l'aspirazione conciliativa, globale e tombale della famiglia proprietaria in una prospettiva conservativa" degli "accordi solenni del 2002".

Gli accordi richiamati - come ricorda ancora l'Ansa - si riferiscono al protocollo d'intesa, dichiarato inefficace dai giudici, che stabiliva che la Fondazione avrebbe dovuto corrispondere ai proprietari un canone quarantennale da 500 mila euro per la gestione del teatro. Con una seconda sentenza i giudici hanno stabilito anche la proprietà privata del teatro, condannando i Messeni Nemagna e i loro eredi a restituire allo Stato gli oltre 43 milioni di euro sostenuti per la ricostruzione dopo l'incendio del 1991. Temi che sarebbero stati al centro dell'incontro inizialmente convocato dal sindaco per questo pomeriggio.

"La invito a scindere il suo personale risentimento nei miei confronti dall'esercizio dei suoi compiti istituzionali", scrive Amenduni nella lettera a Decaro, aggiungendo che un "sindaco del suo riconosciuto spessore non può far saltare un incontro così delicato" per "una 'indignazione' così priva di fondamento, soprattutto al cospetto di quella di una famiglia reduce da due espropri (l'ultimo 'di fatto') dichiarati illegittimi dagli organi giudiziari. Forse - conclude Amenduni - deve aspettarsene un terzo, in 'incubazione'?".

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