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Teatro Petruzzelli, i proprietari propongono mediazione civile: chiesto un tavolo con gli enti pubblici

La proposta presentata dai legali della famiglia Messeni Nemagna, che hanno anche inviato una lettera al presidente Draghi: "Il miglior mediatore possibile sarebbe lui". La convocazione affidata a un organo di mediazione

Dopo le due sentenze della Corte d'Appello che hanno riaperto la questione relativa alle sorti del Petruzzelli, i proprietari del teatro propongono la strada della mediazione civile.

La famiglia Messeni Nemagna e i suoi eredi - come riporta l'Ansa - tramite gli avvocati Ascanio Amenduni e Ciro Garibaldi, hanno chiesto ad un organo di mediazione, Aequitas di Bari, la convocazione di Comune di Bari, Commissario Delegato, Ministero dei Beni Culturali, Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, Regione Puglia, Città Metropolitana e Presidenza del Consiglio dei Ministri.

"Chiamando in mediazione volontaria tutti gli enti pubblici - spiegano i legali all'Ansa - abbiamo cercato di valorizzare gli strumenti conciliativi che lo Stato ha introdotto con legge nel 2011, rispetto alle delicate situazioni determinate dalle due recenti sentenze della Corte di Appello di Bari". 

La richiesta del tavolo è stata anche accompagnata da una lettera inviata dai legali al presidente Draghi "per avvisarlo preventivamente della convocazione , che verrà fissata probabilmente prima di Natale, e manifestargli che il miglior mediatore possibile per noi sarebbe lui - spiega all'Ansa l'avvocato Amenduni - viste anche le lettere inviate al ministro Franceschini finora prive di riscontro".

Con la recente duplice sentenza sul Petruzzelli, i giudici hanno stabilito che il teatro è di proprietà degli eredi Messeni Nemagna e non del Comune, che dovrà restituirlo, ma anche che la famiglia dovrà restituire allo Stato oltre 43 milioni dei costi di ristrutturazione sostenuti dopo l'incendio. Inoltre, i giudici hanno stabilito che il protocollo d'intesa sottoscritto nel 2002 che regolamentava i rapporti tra proprietari ed Enti locali non ha validità.

"Quel tavolo plurilaterale che fu felicemente realizzato nel 2002 e che finora non è arrivato - spiega ancora Amenduni - , ora può nascere, se gli interlocutori pubblici vorranno, davanti all'organo di mediazione". "Ci aspettiamo che le parti convocate si presentino tutte: anche la cittadinanza lo aspetta - dicono i legali - . E se ci convocherà il sindaco, senz'altro non diserteremo una preventiva interlocuzione con lui, come da tempo abbiamo auspicato".

A questo proposito, ieri il sindaco Decaro si è detto pronto a incontrare la famiglia. "Ho incontrato il ministro, ho incontrato gli avvocati di tutte le istituzioni locali e adesso è giusto incontrare la famiglia per capire quale può essere un modo per stare insieme a un tavolo e trovare una soluzione definitiva", ha dichiarato il primo cittadino.
 

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