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Un anno di Covid, il sindaco di Polignano: "Il momento più duro? La città deserta ma ora la chiudo per salvare l'estate"

Domenico Vitto racconta le difficoltà del momento, la curva dei contagi in rialzo, l'ordinanza di chiusura delle attività di ristorazione dalle 18, la speranza dei vaccini: "Dobbiamo fare l'ultimo sforzo"

L’ultimo lutto che ha colpito la comunità di Polignano a Mare è quello per Domenico Lattarulo. Il 93enne docente e scrittore, ex vice preside delle scuole medie della cittadina di cui è stato sindaco negli anni Sessanta, è l’ennesima vittima di Covid. “Mancheranno i suoi versi, la saggezza e il senso civico d'altri tempi -  ha ricordato il sindaco Domenico Vitto condividendo sui social l’immagine della copertina di Polignano tra realtà e fantasia, uno dei libri di Lattarulo - che caratterizzava il suo agire. Mancherà Mimì, un altro amico portato via da questa bestia invisibile che oggi ci scopre più fragili e più soli”.

E proprio la curva dei contagi e i numerosi assembramenti registrati nelle ultime settimane hanno fatto scattare l’allarme nel comune a sud di Bari come nelle vicine Monopoli Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Noicattaro e Rutigliano. Tanto che assieme i rispettivi sindaci hanno provato a confrontarsi per trovare misure e rimedi alla situazione e nei giorni scorsi aveva chiesto aiuto e più controlli alla prefettura. Nel frattempo era arrivata un’ordinanza che vieta la somministrazione di bevande e cibo d’asporto fino al 28 marzo, dalle 18. Al quale si è aggiunto quelle di somministrazione di bevande alcoliche e super alcoliche e il divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dalle 16, fatta esclusione per il servizio di somministrazione agli avventori regolarmente seduti nei locali e nei dehors esterni fino alle ore 18.

“Quando si mettono in campo queste ordinanze – spiega Vitto – non lo si fa a cuor leggero, sappiamo che qualcuno può accusare danni e difficoltà. Ma l’effetto dell’ordinanza con i divieti dopo le 18 si è visto, dopo una certa ora il paese si è liberato. L’ira da sindaco è avere ora l’arma per combattere questo nemico ma non poterla utilizzare, proprio che abbiamo il vaccino dobbiamo fare quest’ultimo miglio con grande responsabilità, così possiamo pensare al futuro in modo più positivo”. Vitto ricorda l’anno trascorso, le paure dei primi mesi, la sottovalutazione del pericolo in estate, il focolaio nell’azienda di ortofrutta Sop del settembre con oltre 150 casi accertati che mise a dura prova l’intero sistema, con la popolazione tracciata attraverso i test dalle auto.

“È stato un momento difficile ma per fortuna localizzato – racconta – l’azienda venne incontro con istituzioni e collaborando siamo riusciti a bloccare e circoscrivere il focolaio, con una marea di tamponi. Ci è andata bene ma il problema è stato gestito al meglio, anche perché l’azienda stessa ha fatto tutto ciò che andava fatto”. Ma per Vitto non è stato quello il momento più brutto, bensì  “vedere le città vuote e la grande disperazione”. Ma il più difficile “è questo che viviamo ora, perché non riusciamo a far capire che è errato comportarsi in un certo modo, dobbiamo arrivare con contagi bassi al vaccino”. Il sindaco di una delle città più ambite dai flussi turistici in Puglia ricorda come “un anno fa è stato semplice contrastare il Covid perché abbiamo chiuso tutto, tutti eravamo in casa, come continuiamo a chiedere che accada adesso”. In estate, però, Polignano è stata invasa da turisti e visitatori da ogni dove, circostanza che col senno di poi reputa un errore.

“Abbiamo comunque invocato – sottolinea - la responsabilità di tutti anche la scorda estate, che poi è l’unica cosa che si possa fare, che continuiamo e continueremo a chiedere. In quel momento tutti abbiamo sottovalutato il problema ma non era facile contenere tutti gli arrivi e controllare tutto ciò che accadeva”. E per la prossima estate si rischia di compiere lo stesso errore? “Ora può essere diverso- risponde - , ci serve stare tranquilli e rispettare le regole per qualche mese ancora, con l’arrivo massiccio di vaccini annunciato per aprile potremmo coprire buona parte della popolazione e forse salvarla la prossima estate. Abbiamo il mezzo, si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, si tratta di fare tutti l’ultimo sforzo”.

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