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Caos vaccini caregiver, comunicazioni errate e assembramenti. Anffas: "Denunciamo disorganizzazione e insicurezza"

Testimonianze raccontano quanto accaduto a Pasqua e Pasquetta che le Asl hanno dedicato alle vaccinazioni per chi assiste persone disabili sotto i 16 anni "Sabato abbiamo saputo che c'era spazio anche per i familiari degli over 16"

Non è andato tutto per il meglio. L’iniziativa delle vaccinazioni antiCovid per le persone che assistono disabili gravi sotto i 16 anni nelle giornate di Pasqua e Pasquetta è stata sì positiva nelle intenzioni ma meno nell’organizzazione. L’allarme lo avevano lanciato già i medici con una nota che ricordava le sole 48 ore di preavviso delle due giornate dedicate alle somministrazioni di AstraZeneca, parlando di “Improvvisazione”. Ma poi si sono aggiunte informazioni discordanti che hanno creato confusione un po’ ovunque. A cominciare da quella diffusa da alcuni Comuni, compreso quello di Altamura, che ha avvisato, come accaduto anche altrove (Mesagne, Lecce) come la possibilità di vaccinare anche i cosiddetti cargiver delle persone maggiori di 16 anni purché affetti da grave disabilità riconosciuta dalla legge 104, articolo 3, comma 3, certificata a momento dell’accettazione nei centri vaccinali. La confusione è stata registrata un po’ in tutte le sedi dove sono stati somministrate le 4mila e 39 dosi, con code e attese lunghe, persone che non sono riuscite a ottenere informazioni precise e altre che hanno rinunciato al servizio. È da Altamura che arrivano le testimonianze più significative.

A cominciare da quella dell’Anffas della cittadina murgiana che, a corredo di una foto dove è immortalato un vero e proprio assembramento al di fuori del centro vaccinale di piazza De Napoli, ha descritto disagi e denunciato disorganizzazione.

“Anffas – si legge nella nota - denuncia la profonda disorganizzazione delle giornate vaccinali per caregiver e conviventi di persone con disabilità grave. Notevoli sono stati i disagi vissuti da chi si è recato il giorno 4 aprile presso il punto vaccinale. Abbiamo apprezzato la lodevole iniziativa della Asl di permettere alle famiglie con persone fragili di poter avere accesso in via prioritaria alla vaccinazione, tuttavia recriminiamo le numerose falle di sistema, a partire dall'assenza di prenotazioni e dalle scarse dosi, nonché le carenze organizzative delle giornate vaccinali effettuate senza sicurezza, senza che sia stato rispettato il distanziamento sociale e senza che vi sia stata una chiara priorità di accesso”. L’Associazione che raccoglie famiglie di persone con disabilità Intellettiva e Relazionale si augura “che le giornate vaccinali proseguano senza ulteriori disagi, sperando, inoltre, che il sistema organizzativo sia profondamente rimodulato e reso più efficiente e rispettoso della condizione degli utenti che si recheranno volontariamente presso il punto vaccinale”.

Le segnalazioni sono arrivate da diversi cittadini, come Mariapia che, sempre da Altamura. “Sono una 29enne con disabilità – racconta – seguita dai miei genitori entrambi ultrasessantacinquenni con fragilità.  Sono stata contattata dal mio medico di base la sera di sabato 3 aprile. Mi ha avvisato che in quei due giorni ci sarebbe stata la possibilità di vaccinare sia i caregiver sopra i 65 anni che le persone con disabilità con dosi di Pfizer o Moderna. Siamo andati con i miei genitori e ci siamo trovati davanti a un assembramento incredibile. Abbiamo rischiato il contagio perché ci saranno state all’incirca 500 persone. A fatica siamo riusciti a sapere che non erano previste vaccinazioni per caregiver sopra i 65 anno e tanto meno per le persone disabili, ma che erano previste solo 120 somministrazioni domenica e altre 120 lunedì di AstraZeneca. La comunicazione – conclude – tra Asl e medici non è stata certo delle migliori”. Anche a Bari nell’hub vaccinale allestito alla Fiera del Levante si sono registrati problemi, legate sempre a informazioni contradditorie. Gianni Perilli, dipendente delle Ferrovie con un figlio di 17 anni affetto da autismo, racconta l’esperienza sua e di sua moglie.

“Le informazioni arrivano poco per volta – racconta - , e in corso d'opera. La prima è che viene somministrato solo AstraZeneca per cui i soggetti fragili sono automaticamente esclusi. Dopo ore di attesa, domenica solo per capire che anche per gli over16 si sarebbe proceduto per lettera del cognome, per cui era inutile aspettare, lunedì riusciamo a inserire i nostri nomi in elenco e a entrare: mia moglie viene vaccinata con AstraZeneca e richiamo fissato il 20 giugno. Io, invece, niente: scopro che il sovrappeso atavico e malgrado la dieta il mio Bmi continua a classificarmi come persona obesa per cui sono anch'io fra le persone che avrebbero dovuto rientrare fra i soggetti fragili con priorità. Hanno preso i nostri dati, le fotocopie del certificato di invalidità di mio figlio e la dichiarazione scritta del triage del medico che non mi ha dato l'Ok per l'Astrazeneca. Saremo segnalati alla ASL e convocati – aggiunge -  probabilmente per lo Pfizer a breve. Per cui, fra i tanti che oggi usciranno vaccinati, noi "prioritari" continueremo ad aspettare”.

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