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Anziani fuori per ore in attesa del vaccino, ressa al consultorio di Carbonara. L'Asl: "Da lunedì al Palasport"

La testimonianza di una donna che ha accompagnato i genitori per la somministrazione della prima dose:"Ultraottantenni in piedi sul marciapiede senza poter andar in bagno, mi sono vergognata"

“Caro presidente, mi rivolgo a lei perché so che ha una mamma dell’età dei miei genitori. Mi auguro che abbia potuto fare il vaccino tanto atteso in condizioni migliori di quelle in cui sono stati costretti a farlo i miei genitori e tante altre persone”. Inizia con parole rivolte direttamente al presidente della Regione Michele Emiliano la denuncia di Gemma Radicchio, architetto di Bari. La donna racconta la disavventura vissuta martedì 23 febbraio davanti al consultorio familiare di via Vaccarella a Carbonara, dove ha accompagnato il padre di 87 e la mamma di 85 anni per ricevere la prima dose del vaccino antiCovid.

“Un’odissea – racconta la donna – nella quale siamo stati catapultati dalle 11 del mattino, orario dell’appuntamento, fino alle 3 del pomeriggio. Il consultorio si trova vicino al mercato coperto, è quindi privo di un parcheggio, se non dall’altro lato della strada a scorrimento veloce a doppia corsia. I parcheggi vicini erano occupati dalle auto di chi era andato al mercato. Auto e taxi si fermavano per far scendere le persone anziane, che avevano appuntamento, lasciandole sul marciapiede perché non c’era altra soluzione, la porta era chiusa, non c’era una sala d’attesa dentro e bisognava aspettare fuori in una giornata di maestrale e sole forte”. La testimonianza prosegue con altri dettagli sui disagi vissuti da chi doveva fare il vaccino e da chi accompagnava, tanto da indurre la donna a scrivere: “Con il cuore pieno di dispiacere, mi sono vergognata e mi sono vergognata per lei, presidente”. La sua non è l'unica testimonianza dei disagi vissuti fuori dal consultorio familiare del municipio periferico.

“I vaccini quel giorno – prosegue Radicchio - sono arrivati con due ore di ritardo, così la fila di persone è cresciuta a dismisura, senza che ci fosse né la possibilità di sedersi, con la porta chiusa dell’ambulatorio, né di andare in bagno. Ho visto una signora lasciata sulla sedia a rotelle per oltre un quarto d’ora dal badante che nel frattempo era andato a cercare posto per l’auto in un parcheggio a un chilometro di distanza. Un vecchietto invece spinto nella ressa quando la porta dell’ambulatorio si apriva finito per terra, con i palmi delle mani sanguinanti e nessuno in grado di dargli un fazzoletto bagnato non essendo a disposizione un bagno. E ancora, verso le 14, dopo ore di attesa, una donna alla quale è stata concessa una sedia solo dopo essersi sentita male. I più fortunati, come i miei genitori, avevano un parente che li aveva accompagnati, che poteva ospitarli in macchina per evitare l’assembramento e poteva fare la spola per verificare lo stato di avanzamento dei turni”.

Una situazione insostenibile, che ha visto anche l’intervento di una pattuglia dei carabinieri e l’Asl di Bari  trovare una nuova soluzione. Dalla prossima settimana, infatti, la sede per le somministrazioni dei vaccini per gli ultraottantenni a Carbonara sarà quella del Palasport già utilizzato per vaccinare gli insegnanti e il personale scolastico. “I miei genitori – spiega Radicchio – hanno infatti avuto appuntamento per la dose del richiamo lì, nel palazzetto. Speriamo sia un luogo più adeguato del consultorio”.

(In foto: le attese davanti alla sede Asl di Carbonara segnalate da un cittadino sulla pagina Facebook di Michele Emiliano)

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