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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità San Pasquale / Via Adolfo Omodeo

Abbandonata da anni e con un tesoro sottoterra da valorizzare: villa Giustiniani a Bari e un futuro ancora bloccato

La storica dimora di colore rosso nel quartiere San Pasquale attende la riqualificazione e il recupero dei preziosi ipogei che custodisce. Cinque anni fa l'acquisizione del Comune: da allora nessun finanziamento per il restauro

Cinque anni persi e un futuro che è ancora tutto da scrivere. Bari aspetta da troppo tempo di usufruire di un gioiello architettonico e storico in completo abbandono: villa Giustiniani, la dimora ottocentesca dall'inconfondibile colore rosso tra i palazzi del quartiere San Pasquale che porta il nome della storica famiglia proprietaria, attende un progetto di recupero per restituirla ai cittadini e valorizzare anche il tesoro che custodisce sottoterra. Un edificio inconfondibile arricchito da uno splendido ipogeo di epoca probabilmente altomedievale in un'area che poi, nel XI secolo, fu inglobata in una grancia (casolare agricolo) dei monaci benedettini.

La zona, nel secolo scorso, fu integrata progressivamente e totalmente nella città di Bari con la costruzione di case, edifici pubblici e strade. L'edificio, vincolato negli anni '80, fu acquistato dal Comune di Bari nel 2016, per una cifra di circa 580mila euro. Da allora non sono andati a buon fine i tentativi dell'Amministrazione cittadina di procedere con una sua valorizzazione, non dimenticando gl ipogei e l'area verde che circonda la casa 'rossa'. Villa Giustiniani, infatti, è attualmente al centro di un'affollata zona residenziale, recentemente rinnovata e ampliata con il piano urbanistico Pirp, a pochi metri dal Campus universitario. La sua riqualificazione potrebbe rappresentare un valore aggiunto per il quartiere da un punto di vista culturale, turistico, senza dimenticare la possibilità di avere un giardino in più, in un'area fin troppo cementificata.

Il progetto di riqualificazione e il mancato finanziamento tramite bando

Qualche anno fa l'amministrazione comunale candidò il progetto di recupero della palazzina (in passato vandalizzata anche da alcuni senzatetto) per un bando Interreg, specifico per questo tipo di edifici: "Purtroppo - spiega a BariToday l'assessore cittadino ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso - non è andato a buon fine. Ci riserviamo, ovviamente, di riproporlo per altre iniziative, tenendo conto che la palazzina non potrà essere ampliata e che riteniamo necessario anche valorizzare il verde attorno".

Per ora, dunque, non si può accedere liberamente nell'edificio, né tantomeno negli ipogei. L'ambiente sotterraneo, qualche anno fa, è stato scannerizzato in 3d attraverso dispositivi laser, grazie al lavoro dei tecnici dell'Autorità di Bacino di Puglia: all'interno sono state individuate sei stanze, parte di un percorso che potrebbe anche dipanarsi nelle zone immediatamente vicine alla villa. 

Un tesoro che, con buona probabilità, dovrebbe riservare ancora delle sorprese in una città che ha un ricco patrimonio storico sotterraneo (salvo importanti eccezioni) poco valorizzato, soprattutto nelle zone più lontane dal centro. Al momento, però tutto resta bloccato in attesa di trovare i soldi, e forse, qualche idea più precisa su come far rinascere la villa.

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