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Venerdì, 29 Settembre 2023
Attualità Poggiofranco / Via Camillo Rosalba

Una casa per le famiglie dei piccoli pazienti oncologici in cura a Bari: il Villaggio dell'Accoglienza prende forma

Dopo la ripresa del cantiere a maggio scorso, i lavori procedono spediti: la struttura sorge in via Camillo Rosalba, su un terreno di proprietà comunale confiscato alla mafia

Gli impianti sono stati quasi terminati, nei prossimi mesi saranno montati gli infissi, stesi gli intonaci e installati i pannelli dell’impianto fotovoltaico. Le otto unità immobiliari del 'Villaggio dell'Accoglienza Trenta ore per la vita -Agebeo', in via Camillo Rosalba a Bari, hanno ormai preso forma. La struttura, che sorge su un terreno di proprietà comunale confiscato alla criminalità, nasce per accogliere i piccoli pazienti oncologici in cura a Bari e le loro famiglie.

Questa mattina gli assessori ai Lavori pubblici e al Patrimonio, Giuseppe Galasso e Vito Lacoppola, assieme al presidente di “Agebeo e amici di Vincenzo” Michele Farina, ad alcuni rappresentanti della Regione Puglia, ai tecnici comunali e ai membri dell’associazione, ha effettuato un sopralluogo nella struttura per verificare l'andamento dei lavori.

Tra gli interventi ancora in sospeso, restano da completare gli impianti e le sistemazioni esterne relative ai due immobili che saranno adibiti a spazi per la riabilitazione psicologica e l’amministrazione. Inoltre, sono in via di perfezionamento le procedure relative ad alcuni aspetti espropriativi utili a consentire gli allacci dei sottoservizi alla rete pubblica su via Camillo Rosalba, a causa della presenza di una piccola porzione di terreno di proprietà privata tra l’arteria stradale e il villaggio.

“I lavori, dopo la ripresa del cantiere lo scorso mese di maggio, procedono speditamente - ha dichiarato Giuseppe Galasso -. Contiamo di terminare tutti gli interventi entro la prossima primavera e, quindi, di inaugurare il villaggio non appena saranno completati gli allestimenti degli arredi interni a cura di Agebeo. Ad ogni modo, d’accordo con Michele Farina, organizzeremo il 14 marzo un evento commemorativo per ricordare Vincenzo nel giorno del suo compleanno”.

“Stamattina abbiamo potuto verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori del Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo che sorgerà su un terreno confiscato alle mafie - ha proseguito Vito Lacoppola -. Ancora una volta possiamo affermare di aver operato con coerenza e lungimiranza nell’ambito di una strategia che vede una progressiva restituzione di questi beni alla comunità. Il progetto di Agebeo, poi, è particolarmente meritevole e sarà di grande supporto alle famiglie e i loro bambini impegnati nella lotta contro la malattia. Siamo fiduciosi che si possa tagliare il nastro entro la prossima primavera, magari con un evento aperto a tutte le realtà del territorio che quotidianamente si occupano di queste tematiche”.

Il progetto del Villaggio nasce nel solco di una collaborazione sviluppata negli anni tra il Comune di Bari e l’Associazione di volontariato AGEBEO & Amici di Vincenzo onlus, fondata a Bari, nel 1990, da un gruppo di genitori che hanno vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della lotta contro la leucemia e il tumore infantile. L’associazione, in qualità di affidataria del Comune, nel 2007, di un appartamento confiscato alle mafie, in Via Tommaso Fiore, è diventata progressivamente un punto di riferimento per l’accoglienza dei familiari dei piccoli pazienti oncologici a Bari, provenienti dal territorio regionale o da altre parti di Italia, costretti ad affrontare una lunga e onerosa permanenza presso il capoluogo Contestualmente, nel 2016, l’associazione, partecipando a un avviso pubblico del Comune di Bari, ha ottenuto in concessione un terreno confiscato alle mafie in zona Policlinico, nel triangolo che ospita il Policlinico, l’ospedale Giovanni Paolo II (ex Cotugno) e le cliniche private Anthea e La Madonnina, con il vincolo di realizzarvi il Villaggio di accoglienza per le famiglie dei piccoli pazienti oncologici e dei presidi di carattere psicologico, socio-sanitari e riabilitativi, per i piccoli pazienti.

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