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L'arrivo a Bari della Vlora raccontato da punti e linee morse: 'Sono persone', svelata scultura sui palazzi di San Girolamo

L'installazione artistica realizzata da Jasmine Pignatelli riproduce la storica frase del sindaco Enrico Dalfino nel giorno dello sbarco della nave con 20mila profughi albanesi

‘Sono Persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza’,  una frase pronunciata dal sindaco di Bari Enrico Dalfino quell'8 agosto 1991, il giorno in cui la città accolse la nave Vlora carica di 20mila albanesi scappati dal loro paese. Parole tradotte in codice morse e scolpite sulla facciata di una palazzina sul lungomare di San Girolamo: è l'installazione artistica realizzata da Jasmine Pignatelli per richiamare l'attenzione sui temi dell'immigrazione e dell'emergenza umanitaria.

L'installazione denominata 'Sono persone', composta da 14 linee e 14 punti in acciaio Inox, è stata donata donata a tutti i cittadini baresi e ad Arca Puglia Centrale, dalle gallerie Misia Arte e Cellule Creative di Anna Gambatesa e Stefano Straziota insieme a TrackDesign e all’artista, nel corso di una cerimonia svoltasi questa mattina a San Girolamo. La realizzazione dell’opera, siupportata dall'Assessorato alle Culture del Comune, è stata condivisa con gli abitanti del condominio interessato e con la scuola di riferimento del quartiere. Con questa è stato attivato un laboratorio didattico a cura di Jasmine Pignatelli e Cinzia Santoro, rivolto ai bambini dell’Istituto Comprensivo Eleonora Duse di San Girolamo, per la realizzazione di una piccola esposizione di disegni e di un modellino che riproduce la scultura e il suo palazzo.

“Rendere indelebile con una scultura pubblica una data, un fatto storico, un personaggio cittadino e con lui, l’intero popolo barese che ha saputo accogliere quando si doveva accogliere – ha dichiarato l’artista Jasmine Pignatelli - è un compito di testimonianza che l’arte deve restituire in un’epoca densa di contraddizioni, paure e conflitti. Il linguaggio Morse, universalmente riconosciuto per inviare messaggi, si traduce nella volontà di trasmettere nell’etere sotto forma di segnale artistico, grafico e simbolico il senso di umanità che l’episodio del 1991 genera ancora adesso, oggi come allora”.

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