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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Trentasei minori diversamente abili nel progetto di educazione domiciliare 'Semi': "Servizio innovativo"

L'iniziativa promossa dall'Assessorato al Welfare del Comune durerà per un anno. I risultati saranno monitorati con il contribuito di Neuropsichiatria infantile di Bari e del CNR di Messina

Dal primo dicembre sarà attivo il progetto sperimentale di educazione domiciliare integrata denominato Semi, che consentirà a 36 minori con disabilità di poter studiare riducendo al minimo il ricorso a strutture residenziali e ponendoli al centro di una vita socialmente attiva, possibilmente fuori dalle mura domestiche. La durata del progetto, che sarà monitorato con il contribuito di Neuropsichiatria infantile di Bari e del CNR di Messina, è di un anno. 

“Per la prima volta nella città di Bari - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -, le famiglie con bambini e ragazzi con disabilità e problemi legati all’autismo, potranno usufruire di un servizio innovativo. È una grande soddisfazione essere riusciti a implementare l’offerta educativa del welfare cittadino con un servizio specialistico che il Comune di Bari ha programmato in maniera coerente ed efficace in quanto, nonostante le difficoltà di bilancio, risponde a un bisogno reale espresso dalle famiglie, che hanno manifestato già grande entusiasmo per l’avvio delle attività. In questi anni abbiamo lavorato intensamente sull’ampliamento dell’offerta dei servizi domiciliari educativi e socio-sanitari che abbiamo triplicato, favorendo il sostegno ai minori e al loro nucleo familiare al fine di evitare l’inserimento in struttura per i casi più difficili. S.E.M.I. prevede una progettualità specifica per ogni minore coinvolto, definita con la collaborazione delle famiglie e la supervisione del dipartimento di Neuropsichiatria infantile di Bari e del CNR di Messina, a seguito di una valutazione socio-sanitaria integrata".

"Questo - aggiunge Bottalico - al fine di rispondere ai bisogni e ai desideri di ognuno offrendo l’opportunità di realizzare percorsi di inclusione e di cura anche fuori dalle strutture nell’ambito del sistema sociale rivolto a tutti i bambini della città. Nonostante in questi anni i bisogni sociali siano cresciuti e le risorse dedicate siano diminuite, con un grande sforzo di razionalizzazione e programmazione operato dagli uffici della ripartizione e dei Municipi, siamo riusciti non solo a confermare tutti i servizi essenziali, ma anche a definirne nuovi, sempre più diffusi, inclusivi e trasparenti”.

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