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Martedì, 19 Marzo 2024
Alimentazione

Allergia al polline e alimentazione: alcuni cibi da evitare

Ci sono alimenti che possono scatenare o acutizzare la sintomatologia allergica

La primavera è la stagione dei pollini e quindi delle allergie. Irritazione e gonfiore alle mucose degli occhi e del naso, spesso associati a prurito: queste sono le manifestazioni comuni che riguardano oltre il 20% degli italiani allergici a graminacee, cipressi, noccioli, betulle, parietarie e molto altro. Responsabile della progressione e acutizzazione dei sintomi, può essere anche una alimentazione scorretta che, accentuando l’infiammazione a livello intestinale, innesca la sintomatologia allergica. Si tratta di una reazione crociata o “cross reattivity”, dovuta alla presenza in molti alimenti di molecole (molto spesso geni) simili a quelle presenti nei pollini delle diverse specie di piante, che non vengono riconosciute dal sistema immunitario. Questa condizione innesca una produzione anticorpi specifici che provocano la liberazione di istamina (responsabile del prurito) e altre sostanze pro-infiammatorie dalle cellule immunitarie, provocando, così, i sintomi tipici dell’allergia.

Nel 20-25% dei casi allergia ai pollini significa anche allergia ad alcuni alimenti che hanno una parentela allergenica con la pianta incriminata. Le reazioni possono manifestarsi poco dopo l’ingestione del cibo con disturbi alla bocca (bruciore, gonfiore, prurito) o, più tardivamente, in altre parti del corpo. Per questo motivo è fondamentale conoscere l’allergia al tipo o specie di piante, al fine di evitare i cibi dannosi. 

A seconda del polline a cui si è allergici, distinguiamo per classe gli alimenti da evitare:

Betulacee:

  • Mela, pera, banana, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, kiwi, lampone, fragola, lisci
  • Carota, sedano, finocchio
  • Prezzemolo
  • Nocciola, noce, arachide, mandorla
  • Pepe verde

Composite

  • Cicoria, prezzemolo
  • Sedano, carota, finocchio, lattuga, zucca
  • Tarassaco, dragoncello
  • Camomilla
  • Banana, anguria, mela, melone
  • Castagne
  • Arachide, noce, nocciola, pistacchio
  • Olio di girasole
  • Margarine Miele (di girasole e di tarassaco)

Parietaria

  • Pisello, fagiolo
  • Arachide, pistacchio
  • Soia
  • Gelso
  • Melone, kiwi, ciliegia
  • Patata
  • Basilico, ortica

Graminacee

  • Sedano
  • Orzo, avena, mais, riso, segale, frumento
  • Kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia
  • Pomodoro, bietole
  • Mandorla, arachide

Assenzio e Ambrosia

  • Sedano, carote
  • Melone, anguria, banana

I consigli dietetici sono sempre personalizzati in base al tipo di allergia e grado di allergia. Nei casi più gravi vanno esclusi gli alimenti definiti “istamina liberatori” che liberano appunto istamina (la sostanza che provoca prurito) o quelli ad alto contenuto di istamina. In ogni caso, è opportuno consultare il medico e un professionista della nutrizione.

(Fonte Today.it)

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