rotate-mobile
Fitness

Ashtanga Yoga: l'equilibrio tra mente e corpo

Gli asana per curare il corpo, il pranayama per riequilibrare il sistema nervoso e la meditazione per calmare la mente: come ritrovare la serenità con l’Ashtanga Yoga

Vita frenetica, stress e ansia sono oromai le componenti stabili della vita. Bisogna correre perchè tutti lo fanno e spesso se non si è al passo si rischia di rimanere indietro Come sopravvivere a tutta questa fretta? Ecco che i n un mondo veloce come quello che stiamo vivendo è necessario trovare un modo per rallentare. Uno di questi è la pratica dello  yoga , che offre l'opportunità di rallentare e calmare la mente attraverso il controllo del respiro. Il secondo sutra degli Yoga Sutra di Patanjali, uno dei più importanti documenti indiani sullo  yoga , dice proprio: “lo yoga  è la cessazione delle fluttuazioni della mente”.

L'Ashtanga Yoga, disciplina tradizionale del sud dell'India, è una pratica che lavora sul corpo, rendendolo sano, flessibile e forte, e sulla mente, grazie al potente controllo del respiro. Anzi:  l'Ashtanga Yoga , una pratica molto performante e tutt'altro che statica, parte dal lavoro sul corpo per arrivare a controllare il respiro ea domare la mente.

Che cos'è l'Ashtanga Yoga

L'Ashtanga , definita come “meditazione in movimento”, è una forma di  Yoga  dinamico. Nella pratica  dell'Ashtanga  le posizioni fisse tipiche dell'Hatha dette asana, si susseguono in un flusso e continuo, con una grande attenzione alla coordinazione tra attinger (Ujjay pranayama), sguardo (Drishti) e movimento (Asana, appunto). In questo modo il corpo, il movimento attraverso il coordinato e controllato, si purifica, espelle tossine (fisiche, emotive, mentali), sviluppando uno stato maggiore di salute che coincide con un equilibrio e funzionalità del nostro sistema nervoso. 

La pratica e le lezioni

Gli asana sono organizzati in sequenze e divise per sei serie, secondo la scuola di Sri K. Pattabhi Jois, che a metà del secolo scorso fondò a Mysore (città dell'India meridionale) un istituto di ricerca  sull'Ashtanga , basandosi sugli insegnamenti del suo maestro T. Krishnamacharya. A partire dagli anni '60, un numero di europei e americani Yoga inizia a recarsi crescente a Mysore per imparare la pratica  dell'Ashtanga . Nasceva così prima generazione di insegnanti occidentali, destinati a produrre il metodo a migliaia di studenti sparsi per tutto il mondo.

Ad oggi la pratica e l'insegnamento nelle classi di ashtanga sono legati a due tipologie di lezione:

  • il “Mysore style”: lo studente acquisisce progressivamente autonomia nella gestione della propria pratica attraverso il sostegno individuale dell'insegnante. La pratica viene adattata tenendo in considerazione le caratteristiche dello studente, ad esempio modificando alcune posture in base alle motorie raggiunte sino a quel momento, in modo da promuovere uno sviluppo graduale, sensato e sostenibile.
  • lezione guidata: gli studenti praticano in gruppo, tutti al ritmo impartito dalla voce dall'insegnante che nomina le posizioni e conta sia la durata dello stato di postura, sia i movimenti di entrata e di uscita, avendo cura che questo ritmo sia sostenibile dai praticanti .

io benefico

L'Ashtanga Yoga  sul respiro e sul corpo - commenta Giuseppe Panarello, uno dei più conosciuti e riconosciuti maestri di  Ashtanga Yoga  in Italia, che si reca regolarmente a Mysore per affinare la pratica - e questa connessione tra respiro e movimento porta grandi benefici sul sistema nervoso centrale e periferico”.

La prima serie, su cui tendenzialmente ci si concentra nelle scuole occidentali, è molto terapeutica, poiché il grande lavoro di piegamenti in avanti e il lavoro anche sulle sviluppa una mobilità utile a liberare le tensioni e ritrovare una corretta postura delle quattro linee della colonna vertebrale . I continui salti' rendono la pratica dinamica: “Lerrore che spesso facciamo nelle pratiche dinamiche - continua Giuseppe - è di troppo la pratica e andare dietro alla mente. Dobbiamo cercare di rallentare e generare il processo inverso: rallentare il movimento per rallentare la mente. L'Ashtanga Yoga allora diventa un sistema di purificazione straordinario, che va dall'esterno verso l'interno. Si comincia ascoltando il corpo, l'elemento più tangibile, curando le cose, la postura, la mobilità, e piano piano si arriva a lavorare col respiro fino a che la movimento diventa pratica negli anni una meditazione in”.

Metafora della vita

“Trovo l'Ashtanga Yoga  una metafora della vita: ci sono momenti in cui tutto scorre molto facilmente e dei momenti faticosi. Tutte le serie hanno una fase morbida e un picco molto alto di fatica, di solito a metà della serie. L'Ashatnga Yoga  insegna a non girare ai problemi, ma ad affrontarli. Quando arriviamo a una postura sfidante e riusciamo ad avere un approccio non sfidante, allora ci si riesce a godere il momento e il progresso graduale ottenuto, senza forzare il corpo.

Di fatto, gli asana vengono quando ci si lascia andare e ci si abbandona alla asana. Questa pratica insegna proprio ad accettare per sviluppare resilienza; cercando un equilibrio dato innanzitutto dal controllo del respiro”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ashtanga Yoga: l'equilibrio tra mente e corpo

BariToday è in caricamento