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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: la ricerca su sport, linguaggi e parità di genere

Per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne pubblicata la ricerca “Social Athletes” su sport, linguaggi e parità di genere condotta da DAZN, in collaborazione con Blogmete: vittime di insulti, molestie verbali e linguaggio sempre volgare, le atlete sul web ricevono un trattamento ben diverso dai loro colleghi uomini

Oggi 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e lo sport è uno degli ambiti in cui il gender gap è più evidente. Per questo motivo, DAZN ha indagato le differenze di linguaggio nelle conversazioni web – social, forum, blog – relative agli atleti uomini e alle atlete donne con la ricerca “Social Athletes”, presentata in occasione di 4 Weeks 4 Inclusion, il più grande evento interaziendale dedicato all’inclusione organizzato da TIM.

L’analisi “Social Athletes”, redatta in collaborazione con l’istituto di ricerca Blogmeter, si è concentrata su sei atleti italiani di primo piano (3 uomini e 3 donne) per i quali sono state analizzate sia le conversazioni sul web, sia i commenti ai post degli atleti stessi negli anni 2019 e 2020. Gli atleti (un calciatore, un tennista e un pallavolista) e le atlete (una calciatrice, una pallavolista e una nuotatrice) protagonisti dell’indagine sono stati scelti per il loro ampio seguito social (oltre 7 milioni di follower complessivi) e perché le loro discipline di riferimento sono tra le più seguite in Italia. Il risultato dell'analisi mostra bene come le sportive siano bersaglio costante di violenza psicologica: vittime di insulti, molestie verbali e linguaggio sempre volgare, le atlete sul web ricevono un trattamento ben diverso dai loro colleghi uomini. 

Boom di conversazioni nel 2020, ma di che tipo?

Dalla ricerca DAZN-Blogmeter emerge come il conversato attorno agli atleti oggetto di indagine sia aumentato dell'86% nel 2020 rispetto all’anno precedente, arrivando a toccare oltre 570mila messaggi complessivi. Di questi però l’82% è dedicato agli uomini, mentre solo il 18% alle atlete e anche se si registra un lieve miglioramento tra il 2019 e il 2020 (+2%) a favore di queste ultime, il divario resta molto importante.

Ci sono "differenze di genere", oltre che per la quantità di conversazioni, anche per quanto riguarda i luoghi virtuali in cui si parla di atleti e atlete: pagine e siti di notizie sportive o legate al tifo parlano principalmente di uomini, mentre le atlete sono più discusse in contesti generalisti, lifestyle e non sportivi.

I commenti social tra apprezzamenti e harassment

Andando ad analizzare nel dettaglio i commenti ai contenuti postati dagli atleti nei propri account social, emergono altre importanti disparità di genere.

In generale, i commenti relativi all’attività sportiva sono diminuiti del 19% nel 2020 rispetto al 2019 a causa dello stop degli sport durante il periodo di lockdown, ma l’argomento è rimasto comunque principalmente associato agli atleti (47% vs 30%).

Ma la vera differenza riguarda i commenti circa l’aspetto fisico: per le atlete rappresentano il 24% (+2% vs. 2019) del totale, quasi un messaggio su quattro, mentre per gli atleti si attestano attorno al 9% (-2% vs. 2019).

Inoltre, gli atleti maschi ricevono commenti sul loro aspetto fisico quasi esclusivamente quando postano un selfie o momenti di vita privata; le atlete ricevono tali commenti indipendentemente dal contenuto del loro post, anche quando parlano di sport.

Vittoria o selfie: il tipo di contenuto (non) fa la differenza

Per un contenuto legato a una vittoria sportiva, gli atleti uomini ricevono il 65% dei commenti relativi all’impresa, mentre la percentuale per le donne scende al 45%. Queste ultime però, nella celebrazione della propria vittoria, devono fare i conti con un 9% di contenuti molesti (offensivi o volgari).

Molestie che arrivano a toccare il 22%, quindi un commento su cinque, se il contenuto postato da un’atleta donna è un selfie, ovvero un momento leggero e non legato allo sport. Gli atleti uomini alle prese con questo tipo di contenuti contano, d’altra parte, il 6% di commenti molesti, con un ulteriore 4% di commenti offensivi rivolti a persone a loro care.

Mediamente l'11% dei commenti fatti a contenuti di atlete donne è volgare/offensivo (+7% rispetto al 2019), mentre per i maschi è il 4%. Se i commenti molesti nei confronti delle atlete hanno una forte connotazione sessuale, quelli verso gli uomini hanno comunque una componente sessista, andando ad insultare le donne della loro vita, come madri, mogli o fidanzate, senza contare quelli che tendono a minarne la virilità, con non velati toni omofobi.

Infine, anche una tematica non strettamente legata allo sport come il Covid mostra differenze nel trattamento social degli atleti del panel. Un atleta uomo e una donna, entrambi colpiti da Covid-19 nel corso dell’anno, hanno infatti ricevuto reazioni molto diverse da parte degli utenti: parole di incoraggiamento il primo, numerose accuse di spettacolarizzare la malattia la seconda. 

Veronica Diquattro, Chief Revenue Officer Europa spiega: “La ricerca che abbiamo realizzato evidenzia come il percorso che porta alla parità di genere sia ancora lungo, nonostante le atlete, così come le manager e le imprenditrici del mondo dello sport, dimostrino con fatti e risultati il loro inequivocabile valore. In DAZN ci impegniamo concretamente in questo percorso che abbraccia la parità di genere ed è per questo che renderemo “Social Athletes” un osservatorio permanente che, anno dopo anno, consentirà di monitorare la situazione evidenziando i progressi positivi o segnalando eventuali criticità”.

Metodologia della ricerca

La ricerca ha analizzato le conversazioni web su 6 atleti italiani (3 uomini - un calciatore, un tennista e un pallavolista - e 3 donne - una nuotatrice, una calciatrice e una pallavolista) tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020. Sono stati analizzate sia le conversazioni web su questi 6 atleti sui principali social, forum e blog di terze parti, sia sui canali social proprietari degli atleti. 

Fonti: un database di oltre 2mld di contenuti dalle principali piattaforme di social media italiane, come Facebook, Twitter, Instagram, oltre a forum, blog e siti web di notizie.

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