Strozzapreti al ragu di mare e zafferano
Una ricetta semplice ma molto raffinata, per gli autentici estimatori dei sapori di mare
Le sorprese sono sempre dietro l'angolo con i nomi culinari: tra questi, gli strozzapreti potrebbero sembrare - alla prima lettura - una raffinata vendetta per golosi prelati. Nessun rischio, anche il più ricco boccone di "strangulapriévete" non andrà di traverso ai nostri commensali, se seguirete con attenzione la ricetta e le curiosità...
Il nostro ragu (il ragout lo lasciamo a raffinate Carte) non ha accento e nessun pomodoro, conserverà però intatti i sapori del nostro Mare!
Ingredienti (per quattro persone):
Strozzapreti 320g
8Cozze (frutto netto) 100g
8 gamberoni medi (n° 8, L2)
4 seppioline piccole
4 tentacoli di polpo (la parte finale, più tenera)
zafferano (pistilli o bustina) 10g
Aglio, vino, olio extravergine d'oliva q.b. (non è la marca... quanto basta!)
Procedimento:
Prendi una padella, versa un filo di olio ed uno spicchio di aglio, fai rosolare qualche minuto. Appena l'aglio è dorato, inserisci gradualmente il pesce precedentemente pulito. Prima le seppioline, private della pelle e degli occhi, tagliate sottilmente; dopo, inserisci i tentacoli del polpo tagliati a tocchetti.
Ora sfuma con il vino bianco e lascia cuocere (circa 5 minuti, per "ammorbidire" i molluschi). Al termine, i gamberoni (precedentemente lavati, sfilettati) tagliati a rondelle spesse (o se preferisci, interi), e le cozze.
In una pentola a parte, avrai già immerso la pasta in abbondante acqua salata, appena cotta - ma molto al dente! - versala nella salsa di mare, aggiungendo i pistilli di zafferano. Due minuti, togliere dal fuoco, aggiungere l'olio evo per una buona mantecatura e servire. Buon appetito!
Vino consigliato: Teresa Manara Salento I.G.T.
Curiosità:
Ancora una volta troviamo radici dei nostri piatti mediterranei nella Grecia, dall'etimo strozzapreti=strangulapriévete o semplicemente "gnocco napoletano" potrebbe derivare dal greco antico: straggalào (arrotolare) e prepto (incavare).
E se volete cimentarvi in una pasta "fatta a mano" gli strozzapreti son fatti proprio così: cilindretti di pasta tagliati per tre, quattro centimetri arrotolati sul tagliere e incavati con la pressione delle dita per ottenere la tipica forma. Questi varieranno per forma e nome in tutta l'Italia: "tre, quattro o cinque dita" nel Gargano, "ferritielli" in Calabria, "stringozzi" in Umbria e tante altre denominazioni. Strozzapreti, strangolapreti, gnocco o raviolo nudo, insomma... ma non strozzeranno mai i vostri palati più buoni.
(Ricetta a cura di Damiano Bassano - Chef de "La Credenze")