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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Murat

Tempo di bilanci per la 76° edizione della Fiera del Levante

Soddisfacenti i numeri di questa edizione per gli organizzatori che però non nascondono che c'è ancora molto da fare e i margini di miglioramento restano ampi. Necessario l'impegno per dar via ad un nuovo corso per la campionaria barese

La 76esima edizione della Fiera del Levante è ormai conclusa ed è tempo di iniziare a tirare le somme, per quella che sembrava essere un banco di prova particolarmente importante per tutto l'Ente Fiera e più in generale per la città di Bari. Con una mano sulla fronte, mimando il gesto di asciugarsi il sudore è proprio il presidente dell'Ente, Gianfranco Viesti, a dichiarare “Ce l'abbiamo fatta” .

Stando alle parole del presidente questa “sembrava dovesse essere l'ultima edizione della Fiera, in primavera gli espositori ci dicevano che non avevano soldi e invece rispetto alle previsioni è andata bene”.  Nei numeri presentati oggi durante la conferenza della chiusura della Fiera del Levante, nell'edizione di quest'anno ci sono stati 459 espositori, rispetto ai 645 dello scorso anno per una riduzione delle aree espositive del 10%.  “Questo dato va considerato – ha spiegato il segretario generale Leo Volpicella - alla luce del fatto ben 154 espositori sono stati esclusi in quanto appartenenti ad aree merceologiche che l'Ente Fiera ha preferito escludere per quest'anno”.

Quest'anno gli ingressi sono stati circa 230 mila, il che significa 40mila in più dello scorso anno, ma molti meno rispetto a due anni fa. Sono stati 109 mila i visitatori che hanno pagato il biglietto a prezzo intero, 56 mila quelli che hanno comprato il biglietto ridotto a 1,50 euro avendo usufruito degli sconti del park e ride o dei biglietti a prezzo speciale comprati in stock da politici e aziende. Per quest'anno, e lo ripetono insistentemente tutti gli organizzatori, non ci sono stati biglietti omaggio, ma sono entrati gratuitamente in fiera 18.834 tra ciclisti e congressisti, mentre circa 40 mila visitatori sono entrati con le cartoline espositore, distribuite 6 per ogni metro quadro affittato. Solo 6500 invece le tessere di servizio rispetto alle 19mila dello scorso anno.

Numeri che per gli organizzatori possono dirsi soddisfacenti per una fiera di transizione, ma che segnalano comunque una riduzione dei margini del 30%, non poco per un Ente già in perdita. Rimane quindi l'impegno del presidente Viesti a far meglio, a potenziare le aree agroalimentari, ad impegnarsi per un progetto che continui tutto l'anno con le fiere specializzate e i congressi, ma soprattutto a lavorare insieme alla Regione Puglia per un'internazionalizzazione della fiera, capace di attrarre non solo i paesi più vicini come Macedonia e Albania, ma anche i mercati più grandi come Turchia e Russia.
 

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