Aeroporti di Puglia, Di Paola: "Rischiamo di tornare indietro. Inchieste? Risponderò a tutto"
L'ex amministratore unico dell'azienda rivendica, in conferenza stampa, i propri risultati, criticando l'attuale gestione: "Investimenti di circa 1 miliardo hanno generato un enorme ritorno per il turismo pugliese". La GdF, intanto, ha acquisito documenti e contratti negli uffici di Adp, su indagini riguardanti presunti aiuti di stato a Ryanair
Rivendica i risultati raggiunti durante la sua gestione dal 2001 al 2013, con investimenti complessivi di circa 1 miliardo di euro che hanno portato l'areoporto di Bari a raggiungere i 5,8 milioni di passeggeri, incrementando notevolmente le rotte internazionali, rinnovando in modo totale una infrastruttura divenuta volano del turismo pugliese. Nella conferenza stampa convocata in un hotel Barese, Domenico di Paola, ex amministratore unico di Aeroporti di Puglia, oltre a esprimere un giudizio sull'attuale gestione, è intervenuto anche sul fascicolo aperto dal Tribunale di Bari per accertare presunte violazioni nelle normative comunitarie e nazionali sugli aiuti di Stato sui 50 milioni di fondi Ue dati da Adp alla Ryanair tra il 2009 e il 2014 (accordo rinnovato per altri 5 anni), come pagamento per la pubblicità e la promozione della Puglia da parte dell'azienda irlandese, procedura per la quale la società aeroportuale aveva comunque provveduto alla notifica presso la Commissione Europea, ottenendo un via libera. La Guardia di Finanza, questa mattina, ha fatto visita agli uffici di AdP per acquisire documenti e contratti: "Se c'è stata qualche irregolarità - dice Di Paola - a fronte dei risultati ottenuti, lascerò gli altri giudicare".
L'ex candidato sindaco di Bari per il centrodestra alle ultime elezioni comunali, ha snocciolato cifre e dati per difendere il proprio operato: "C'è scarsa conoscenza, evidentemente, dell'efficacia della misura degli investimento sul trasporto aereo: i rapporti di Ipres e Puglia Turismo parlano di 1 miliardo circa di investimento tra infrastrutture e fondi spesi dalla Regione durante la mia gestione. Tutto questo, oltre a dotare gli aeroporti pugliesi di nuovi hub e terminal, ha portato un impatto sull'economia di circa il 4-5% del Pil annuo, con complessivi 5-6 miliardi di euro di ricchezza nel comparto turistico. La gente deve sapere che bisogna continuare a rimettere al centro dell'agenda politica lo sviluppo degli aeroporti". Di qui le critiche dell'ex amministratore unico: "Rischiamo di perdere i risultati ottenuti. Vorrei che la mia città sapesse cogliere le occasioni che ora le stanno sfuggendo di mano. Come mai è stato fissato un obiettivo di 6 milioni di passeggeri quando nell'ultimo anno della mia gestione eravamo già arrivati a 5,8 milioni? Inoltre, vedo a bilancio 3,4 milioni di tagli di spese a fronte dello stesso utile di circa 1 milione di euro. Mi chiedo dove siano finiti questi soldi. Ritengo siano anche pochi 80 milioni di euro in investimenti a breve-medio termine".
Di Paola si appella dunque ai cittadini e alle istituzioni locali: "Risponderò anche alle indagini che purtroppo mi addolorano, mi penalizzano" dice riferendosi, oltre alla vicenda Adp-Ryanair, alle altre due inchieste riguardanti la gestione dei voli nell'aeroporto 'Gino Lisa' di Foggia e la realizzazione degli impianti fotovoltaici degli scali di Bari e Brindisi, affermando che "sono questioni che però non mettono in dubbio il mio comportamento morale. In questo periodo - prosegue - ho mantenuto un profilo di silenzio anche quando più volte è stata chiamata in causa la vecchia gestione per rispetto dell'attuale amministratore e delle istituzioni. L'allungarsi dei tempi e vedere l'uscita della mia città da AdP, dal complicarsi del trasporto e da questi risultati mi hanno convinto di informare i cittadini dell'esatta collocazione delle questioni".