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Cronaca

Sfigura donna in discoteca: ai domiciliari dopo quattro giorni

Incredibile decisione del gip di Bari nei confronti di Vincenzo Di Cosola, 24enne che la scorsa settimana aveva sfregiato una donna al volto in una discoteca colpendola con una bottiglia

Arrestato lunedì, oggi è già fuori dal carcere: è questa la decisione presa dal gip di Bari Marco Guida nei confronti di Vincenzo Di Cosola, 24enne nipote del capoclan mafioso di Ceglie del Campo che, il 3 dicembre scorso, si era reso protagonista di un'aggressione perpetrata in una discoteca nei confronti di una donna e culminata con la rottura in viso di una bottiglia. 

Secondo Guida, che ha disposto gli arresti domiciliari per Di Cosola, non c'è il rischio che l'imputato possa reiterare il reato e, per questo, la misura cautelare è stata ridotta.

Una decisione che sa di profonda ingiustizia, soprattutto per la malcapitata Armida Mancini, 30enne vittima della furia di Di Cosola, che dalla vicenda è uscita con un intervento facciale della durata di quattro ore, cinquanta punti di sutura sul viso e la recisione del nervo del sopracciglio sinistro, destinato alla paralisi permanente.

L'avvocato della donna, Emiliano D'Alessandro, ha già reso noto che partirà al contrattacco: "Nulla può giustificare un fatto così grave - dichiara D’Alessandro -. Integreremo la querela puntando sulla gravità delle lesioni subite dalla mia assistita e procederemo con una richiesta risarcitoria".

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